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Un raid punitivo con il machete in strada e in casa

Pronto l’intervento dei carabinieri di Rosà e BassanoIl raid iniziato davanti al Grifone
Pronto l’intervento dei carabinieri di Rosà e BassanoIl raid iniziato davanti al Grifone
Pronto l’intervento dei carabinieri di Rosà e BassanoIl raid iniziato davanti al Grifone
Pronto l’intervento dei carabinieri di Rosà e BassanoIl raid iniziato davanti al Grifone

Un’ascia brandita in strada, auto in fuga a tutta velocità, gente che urla. E poi il bis, vicino a casa, con una decina di persone che ha aggredito una coppia. Secondo le testimonianze, il movimentato episodio avvenuto la notte scorsa a Bassano e a Cassola non sarebbe altro che una spedizione punitiva: contro, sostiene chi è scappato agli aggressori, non ha pagato il “pizzo” richiesto da una banda di criminali. Ad ogni modo, i carabinieri hanno identificato una decina di persone, la cui posizione è al vaglio; e stanno cercando di fare piena chiarezza, raccogliendo denunce, riscontri e testimonianze. Il primo round va in scena poco prima di mezzanotte e mezza. Da quanto è stato possibile ricostruire, due romeni, attivi nel commercio di auto, vengono raggiunti in strada, all’altezza del centro commerciale Il Grifone, da un gruppetto di immigrati, descritti come magrebini. Le auto si toccano: pare un tamponamento. Ma subito dopo i romeni, vedendosi in trappola, cercano di scappare ingranando la marcia e fuggendo a gran velocità; le manovre, pericolose, rischiano di causare altri scontri. A quel punto un africano esce dalla sua vettura brandendo un machete. Vengono avvisati i carabinieri, e inizia il fuggi fuggi generale. Nel frattempo, ipotizzando si possa trattare di una rissa, viene dato l’allarme a tutte le pattuglie sul territorio, comprese quelle del commissariato di polizia. Poco dopo, a Cassola, in via Capitello Vecchio, sarebbe andato in scena il bis. I romeni sarebbero stati nuovamente aggrediti da una decina di persone, fra le quali probabilmente le stesse che li avevano attesi davanti al Grifone. Ancora una volta sono arrivate le pattuglie dei carabinieri, di Rosà e della compagnia di Bassano. I militari del capitano Adriano Fabio Castellari avrebbero bloccato e identificato diversi immigrati, anche se non è stato affatto agevole riuscire a comprendere nel dettaglio l’accaduto. Quello che è certo è che i due commercianti d’auto si sarebbero rivolti in ospedale per farsi medicare, e che - assistiti dall’avv. Chiara Bellini - sarebbero pronti a fare denuncia. L’avrebbe già presentata un terzo romeno, ritenendosi vittima di una seria forma di estorsione. Stando a quanto è trapelato - gli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero Giovanni Parolin, sono quanto mai abbottonati -, gli europei dell’Est si riterrebbero vittime del pizzo: una gang, offrendo loro “protezione”, pretenderebbe il pagamento di una somma per evitare loro di finire nei guai. Ma i commercianti di versare quattrini non ne vogliono sapere, e per questo sarebbe stata organizzato il raid punitivo: per far cambiare loro idea, e fargliela pagare. È andata realmente così? • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Diego Neri

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