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Bassano

Scoperta banda
di ladri, il “palo”
in manette

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Due dei ladri in azione, ripresi dalle telecamere
Due dei ladri in azione, ripresi dalle telecamere
Scoperta banda di ladri (CECCON)

BASSANO. Piemonte-Bassanese, sola andata. A giudicare dagli ultimi eventi, pare davvero che l’alta provincia vicentina sia la meta preferita di ladri da Nordovest. Dopo la banda di nomadi astigiani arrestata nei giorni scorsi dai carabinieri, ecco un nuovo arresto, questa volta in flagranza e ad opera della polizia, per un nomade, residente a Torino, che tra giovedì e venerdì scorso insieme a due complici si sarebbe reso autore di furti tra Marostica, e le frazioni bassanesi di Marchesane e Valrovina. Il raid è stato bloccato da una fulminea operazione degli agenti del commissariato, guidati dal vicequestore David De Leo. Era da poco passato mezzogiorno di venerdì quando Mauro Morando, proprietario di un rustico in Contrà Fagarè, zona collinare verso San Michele, ha chiamato il 113: «Ho i ladri in casa». L’uomo non era nella sua abitazione, ma stava assistendo in diretta all’intrusione di due malviventi attraverso il suo telefonino, collegato all’impianto di videosorveglianza installato nel salotto. I poliziotti sono partiti a razzo, e non è un modo di dire perché alla guida della volante c’era un agente esperto di guida sportiva, che ha partecipato a diversi rally. Lungo la strada sterrata che porta all’abitazione si sono trovati davanti una Fiat Punto grigia, con a bordo Claudio Jussi, torinese di 30 anni, che stava facendo da palo ai “colleghi”, intenti a mettere a segno il furto. Il nomade è stato visto usare una ricetrasmittente, evidentemente per avvertire i complici. Poi ha tentato di fuggire, ma è stato bloccato prontamente dagli agenti, dopo una breve colluttazione. I due complici si sono dileguati a piedi nella boscaglia della zona: sono stati trovati lembi di giubbotti strappati e attaccati ad alcune piante. Poco prima di colpire in casa Morando, la banda aveva fatto irruzione in un’abitazione poco distante, trovata dai proprietari completamente a soqquadro. Il nomade arrestato non si è dimostrato collaborativo: «I ladri sono albanesi, non posso fare i loro nomi perché ho paura» avrebbe detto. Ulteriori approfondimenti degli agenti però sembrano smentire le dichiarazioni di Jussi, che resta in carcere a Vicenza, in attesa del processo direttissimo, con l’accusa di furto aggravato in abitazione in concorso, resistenza a pubblico ufficiale e falsità materiale, in quanto la targa della Punto era stata abilmente contraffatta con una speciale pellicola adesiva. L’auto sarebbe segnalata anche in altre zone bersaglio di furti, come Marchesane, dove sono state prese di mira la parrocchia (bottino di 50 euro), una scuola e un’abitazione, dove gli ignoti sono rimasti a mani vuote. Altri avvistamenti sarebbero avvenuti a Marostica. Le indagini continuano. •

Francesca Cavedagna

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