<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Ponte, ora si parte
Inco e Comune
firmano la pace

Il Ponte degli Alpini in attesa dei lavori.ARCHIVIOL’assessore Campagnolo
Il Ponte degli Alpini in attesa dei lavori.ARCHIVIOL’assessore Campagnolo
Il Ponte degli Alpini in attesa dei lavori.ARCHIVIOL’assessore Campagnolo
Il Ponte degli Alpini in attesa dei lavori.ARCHIVIOL’assessore Campagnolo

Ai posteri l’ardua sentenza. Il 2016 di Bassano si conclude con l’annuncio dell’avvio dei lavori di restauro del Ponte degli Alpini. Arrivare fin qui, però, per l’Amministrazione bassanese non è stata una passeggiata, con l’aggravante che l’opera, come ha detto ieri l’assessore ai lavori pubblici Roberto Campagnolo «stava venendo giù». Ora, però, si può partire davvero: merito anche della ditta Inco di Pergine Valsugana, che ha deciso di non presentare ricorso. Pur non avendo presentato ricorso, la Inco ha chiesto comunque al Comune un risarcimento per le spese sostenute prima che il Tar del Veneto decidesse per l’affidamento dei lavori di restauro alla Nico Vardanega Costruzioni di Possagno. La cifra chiesta dalla ditta trentina era pari a 122 mila euro.

«Siamo arrivati a una transazione - ha spiegato il sindaco Riccardo Poletto - chiudendo il contenzioso con l’azienda versandole 30 mila euro per le spese. I patti prevedono che la ditta ora rinunci a qualunque ricorso. Abbiamo ritenuto che questa fosse la strada migliore, anche perché se ci fossimo inoltrati nel contenzioso giudiziario avremmo speso potenzialmente molto di più».

Da 122 mila euro, insomma, la Inco si è accontentata di “soli” 30 mila euro.

«È stato un gesto che i vertici dell’azienda trentina hanno voluto fare per senso di responsabilità - ha affermato Campagnolo -. Per questo, mi sento di ringraziarli».

In questi giorni, inoltre, la Inco ha consegnato alla Vardanega l’impianto di cantiere e a breve riferirà sullo stato di fatto degli edifici. È probabile quindi che le due aziende raggiungano un accordo economico anche tra di loro. Grazie a questi accordi, ora la strada per il restauro è spianata. Due i momenti decisivi della vicenda che ha tenuto banco per tutto l’anno in città: il primo la revoca dell’appalto alla Vardanega in febbraio, la seconda il contratto firmato con la Inco in maggio, nonostante i contenziosi non si fossero ancora chiusi del tutto. Contro la decisione del Tar, che ha riaffidato i lavori alla Vardanega, l’Amministrazione avrebbe potuto procedere ricorrendo in Consiglio di Stato. Ha preferito rinunciare, tornando quindi sui suoi passi. Campagnolo, in particolare, ha sempre difeso con le unghie e con i denti la bontà della decisione tecnica della commissione comunale, che aveva deciso di togliere l’appalto alla Vardanega a causa dell’avvalimento effettuato con il Consorzio Al.ma di Caserta.

«Purtroppo, il quadro legislativo-normativo italiano non dà mai certezze - ha chiuso Campagnolo - per cui abbiamo deciso di evitare il ricorso contro la decisione del tar e di proseguire con l’affidamento dei lavori. Ora, finalmente, possiamo partire con i cantieri».

Enrico Saretta

Suggerimenti