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«Ogni preside ha due scuole Programmazione impossibile»

Il Centro studi di Santa Croce dove si trova la maggior parte degli istituti superiori. CECCON
Il Centro studi di Santa Croce dove si trova la maggior parte degli istituti superiori. CECCON
Il Centro studi di Santa Croce dove si trova la maggior parte degli istituti superiori. CECCON
Il Centro studi di Santa Croce dove si trova la maggior parte degli istituti superiori. CECCON

Due scuole per ogni preside: in attesa che si concluda il concorso aperto in luglio, con relativa riorganizzazione delle dirigenze, l’anno scolastico bassanese per le superiori inizia nel segno delle reggenze. E per il preside del Brocchi, Gianni Zen, si tratta di una situazione non certo felice. «Purtroppo, a colpi di supplenze, siamo arrivati a un limite che non può più essere superato – commenta –. Ora la norma sono i due istituti per ogni preside, in alcuni casi appartenenti a cicli scolastici diversi o a zone della provincia lontane tra loro: non va proprio. Fortunatamente il concorso è stato bandito, c’è da augurarsi che l’anno prossimo di questi tempi la situazione sia molto diversa da oggi». In attesa dei nuovi dirigenti, a Zen, titolare al Brocchi diviso tra viale XI Febbraio e vicolo Parolini è stata assegnata la reggenza alll’Itis Fermi al Centro studi, mentre la preside del liceo Da Ponte, Marilena Valle, dirigerà anche l’istituto comprensivo di Lugo, a 23 chilometri da Bassano. La preside dell’Einaudi, Patrizia Ferrazzi, si occuperà anche del comprensivo di Costabissara, vicino a Vicenza, mentre Anna Segalla, dirigente del Remondini sarà incaricata anche per elementari e medie di Cassola. Allo stesso modo, Francesco Mistretta dell’istituto comprensivo 2 reggerà anche il liceo artistico De Fabris, a Nove, e Anna Rita Marchetti, preside dell’istituto comprensivo 3 in destra Brenta, sarà anche dirigente dell’agrario Parolini a Pove, dove è appena succeduta a Zen. Infine, la preside del comprensivo di Valstagna, Carla Carraro sarà responsabile anche dell’istituto professionale Scotton, al Centro studi. «Capisco il contenimento della spesa pubblica – riprende Zen -, ma con questo sistema è impossibile programmare a lungo termine. Non è tanto la necessità di dividersi tra più scuole, è che le reggenze durano di regola un paio d’anni e non permettono di strutturare un lavoro con continuità. Questo, senza contare l’impressione di precarietà che si comunica alle famiglie. Io stesso, in questi giorni, mi sono trovato nella stessa mattinata a salutare lo staff del Parolini e a presentarmi al Fermi». E le stesse difficoltà con le quali devono confrontarsi le dirigenze, si vivono da alcuni anni anche per il personale amministrativo. «Le famiglie sono a contatto soprattutto con insegnanti e presidi – commenta Zen – ma figure fondamentali per il buon funzionamento dei nostri istituti sono i direttori dei servizi amministrativi Anche su questo fronte, il piatto piange e, nel Bassanese, si procede a colpi di reggenze. «La speranza è che anche qui arrivi il concorso a mettere un po’ d’ordine – chiude Zen – e a permettere progetti di lungo respiro». Dai trasporti per gli studenti, alla viabilità al Centro studi, alle aule da recuperare di fronte ai numeri in crescita al Brocchi e al Parolini, l’agenda delle scuole cittadine si presenta comunque ricca di questioni da risolvere. E vedere per il prossimo anno la chiusura della partita sulle dirigenze sarebbe già un risultato. •

Lorenzo Parolin

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