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Bassano

Neonata muore
dieci ore dopo
il parto cesareo

L'ostetricia del San Bassiano
L'ostetricia del San Bassiano
Ulss 3, parlano il dg e il direttore sanitario

BASSANO. ore 14.20 Questa la nota diffusa dall'Ulss 3 di Bassano. «In relazione al caso del decesso della bimba avvenuto mercoledì 16 marzo, la Direzione dell’Azienda Ulss 3 di Bassano del Grappa esprime vicinanza alla famiglia in questo momento di dolore. Si sottolinea che l’Azienda Ulss 3 intende mantenere un atteggiamento di massima trasparenza sulla vicenda, sulla quale sono tutt’ora in corso delle verifiche. È stata da subito fatta la segnalazione di “evento sentinella” alla Regione, come previsto dal protocollo per il Rischio Clinico. Da subito inoltre è stata messa a disposizione una nostra psicologa a supporto della mamma. Dai primi riscontri dei tecnici emerge quanto segue: il percorso clinico assistenziale nell’ambito dell’Ostetricia appare, da una prima analisi, corretto e tempestivo, tenuto conto dei protocolli previsti per casi di questo tipo. La signora è entrata in Ostetricia alle 7.30; sono stati effettuati tutti gli esami previsti ed il monitoraggio è stato costante. Alle 9.02 il medico ha visitato la paziente e ha deciso per un parto cesareo in emergenza in quanto si riscontrava un sospetto di distacco intempestivo della placenta. Alle 9.10 inizia il cesareo ed alle 9.13 nasce la bimba e vista la situazione clinica (insufficienza respiratoria), viene da subito intubata. Viene presa in carico dalla Pediatria. La bimba viene monitorata costantemente e alle 13.00 circa, considerato il peggioramento delle condizioni cliniche, si attiva il trasporto presso la Terapia Intensiva Neonatale di Vicenza, in base a quanto previsto dal protocollo regionale. Viene effettuata la procedura di stabilizzazione ed un monitoraggio continuo, fino all’arrivo dell’ambulanza. Attorno alle ore 15, arriva l’ambulanza presso l’ospedale San Bassiano. La bimba viene preparata per il trasferimento. Alle 15.45 l’ambulanza parte, con tutta la documentazione necessaria per il proseguimento delle cure. L’Azienda Ulss 3 è a disposizione delle Autorità competenti per fornire tutte le informazioni e la documentazione necessaria: sarà fondamentale il riscontro diagnostico (autopsia)».

 

ore 6 Una lotta disperata ma, alla fine, Marta, una bambina bellissima, non ce l'ha fatta. Il tempo, da parte di padre Giuseppe, uno dei cappellani del San Bortolo, di battezzarla con l'acqua santa e, poi, la batuffolina, sbocciata qualche giorno prima dell’arrivo della primavera, se ne è volata in cielo. Solo 10 ore e 13 minuti di vita. Il papà, affranto, accanto a lei. La mamma a casa a Bassano con l'altra bimba e il pensiero, di amore e paura per il suo angelo lontano. È nata mercoledì alle 9,30 all'ospedale di Bassano e ha spento gli occhioni scuri che non avevano visto ancora niente alle 19,43 in una culla della patologia neonatale dell'ospedale di Vicenza. Il primario di pediatria del San Bortolo, ma anche di una delle rianimazioni infantili di eccellenza del Veneto e d'Italia, Massimo Bellettato, con il suo staff di medici e infermiere, ha tentato di tutto, ma la piccolina è arrivata in ambulanza ormai quasi morta. Impossibile fare di più, spiega il dott. Bellettato.

«Il livello di pH, il grado di acidità ambientale delle cellule, vale a dire il valore che sintetizza la quantità di anidride carbonica, ossigeno e carbonati, era di appena 6,5, quando il minimo è di 7,3-7,4. Un'acidosi metabolica del genere è incompatibile con la vita. In queste condizioni le cellule muoiono».

Il primario ripercorre momenti di tensione, di lotta, anche se le speranze sono pressoché inesistenti.

«Abbiamo cercato fino all'ultimo di salvarla. Per 2 ore la bambina è stata sottoposta alla ventilazione assistita nel tentativo di rialzare il pH e riportare alla normalità le funzioni vitali. Abbiamo provato con l'ipotermia per raffreddare il corpo, rallentare il processo di acidosi ed evitare danni neurologici». Purtroppo, non è servito a nulla. Ogni sforzo, nonostante l'impiego di tutte le più avanzate metodiche salva-vita di cui dispone la patologia neonatale del San Bortolo, è risultato vano.

«Quando il pH è così basso – dice Bellettato - il sistema di compensazione non reagisce più e i farmaci che devono sostenere il cuore non hanno alcun effetto».

È stato chiamato il frate francescano per farla battezzare e poi Marta se ne è andata per sempre. Il dramma si è consumato con un supplemento altrettanto doloroso ma necessario. I medici del San Bortolo, d'accordo con i genitori, hanno richiesto l'autopsia. Per capire di più cosa sia successo. Restano, infatti, in questa vicenda, alcuni punti oscuri. Marta è venuta a mondo in una sala-parto del San Bassiano dopo un taglio cesareo effettuato in urgenza alla madre a causa del distacco della placenta, e fino alle 16 circa è rimasta a Bassano. Poi la decisione di trasportarla a Vicenza dove è arrivata alle 16,30. Solo a quell'ora Marta è entrata nella terapia intensiva neonatale del San Bortolo, ma senza il corredo di notizie certe sulla gravidanza della mamma e sul parto. Informazioni di massima. Nessun dettaglio. 

Franco Pepe

 

Giovedì 17 marzo

 

ore 19 Nuovo dramma all’ospedale San Bassiano. Una neonata è morta dopo poche ore dal parto. La piccola è nata verso le 9.30 e le sue condizioni sono apparse subito molto critiche, al punto da convincere i sanitari a trasferirla al San Bortolo di Vicenza, dove è arrivata alle 16.30. Immediatamente lo staff della Terapia Intensiva Neonatale ne ha constatato le condizioni disperate. Il ph di appena 6.5 evidenziava infatti una gravissima acidosi metabolica. Per più di due ore la bambina è stata comunque sottoposta alla ventilazione assistita, ma ogni tentativo di rialzare il ph e riportare alla normalità le sue funzioni vitali è risultato vano, nonostante l'impiego di tutte le più avanzate metodiche. Dopo essere stata battezzata, alle 19.43 la bambina è deceduta. I medici dell'Ospedale S. Bortolo, d'accordo con i genitori, hanno richiesto l'autopsia.





 

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