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Romano D'Ezzelino

Neonato morto
«Mio figlio ucciso
da un’emorragia»

Il bambino è nato la mattina di Natale al S. Bassiano
Il bambino è nato la mattina di Natale al S. Bassiano
Il bambino è nato la mattina di Natale al S. Bassiano
Il bambino è nato la mattina di Natale al S. Bassiano

«Kevin è morto a causa di un’emorragia cerebrale. È stata una tragica fatalità: non si poteva prevederla e nemmeno fare nulla per impedirla». A parlare è Claudio Brandalise, 37 anni, il papà del bimbo nato il giorno di Natale all’ospedale San Bassiano e morto meno di un’ora dopo il parto. La mamma del bimbo è Cathe Chen, 35 anni, originaria di Taipei (Taiwan), in Italia dal 2009, da quando cioè si è sposata con Claudio, originario di San Giuseppe di Cassola, dipendente di una cartiera dell’Alto Vicentino.

Cathe, venerdì mattina della settimana scorsa, ha potuto tenere il figlioletto in braccio subito dopo averlo dato alla luce. Felicissima nonostante la fatica del parto, ha accarezzato e coccolato Kevin con l’amore che solo una mamma può dare. Poi, però, i medici si sono accorti che qualcosa non andava.

«Kevin stava lentamente smettendo di muoversi - racconta il padre del piccolo, ancora scosso - e sono iniziate le prime preoccupazioni. L’allarme è scattato subito, erano le 7,38, Kevin viveva da appena 9 minuti. La situazione è apparsa anomala: i riflessi del bimbo, dapprima tardivi, nel giro di pochi secondi hanno cominciato ad affievolirsi, fino a scomparire. Allora in reparto si è attivata tutta l’equipe, composta anche da un rianimatore».

Alle 7.42 il piccolo Kevin è stato intubato, mentre i medici facevano di tutto per salvarlo. Purtroppo, però, dopo oltre sessanta interminabili minuti, durante i quali medici e infermieri hanno tentato anche l’impossibile, alle 8.45 è stata dichiarata la morte del piccolo.

L’Ulss 3 ha immediatamente avviato un’indagine interna e il corpicino di Kevin è stato trasportato nel reparto di anatomia patologica di Padova per l’autopsia.

«I medici ci hanno detto che la morte di nostro figlio è stata causata da un’emorragia cerebrale. Ci hanno detto che non si poteva fare nulla e che non era prevedibile. Attendiamo tutti referti. Non abbiamo ancora fatto nessuna denuncia, adesso voglio solo pensare a mia moglie: l’ho appena riportata a casa, abbiamo solo bisogno di stare tranquilli».

«Kevin - prosegue Claudio Brandalise - si sarebbe dovuto chiamare Liam. È il nostro nome preferito, speriamo di poterlo dare al nostro secondo bimbo, se avremo la fortuna di poter averne un altro».

La coppia, che ora abita a Romano, si è conosciuta su internet anni fa. Claudio e Cathe si sono piaciuti subito e dopo un breve fidanzamento hanno deciso di costruirsi una famiglia. Kevin era il coronamento di un sogno. La coppia cercava quel bimbo da tempo e quando è arrivata la notizia della gravidanza la felicità era alle stelle.

«Desideravamo tantissimo un bimbo - racconta Claudio - La gravidanza di mia moglie è andata benissimo dal primo all’ultimo giorno, le ecografie erano perfette, noi non vedevamo l’ora di tenerlo tra le braccia». La notte della vigilia di Natale sono cominciate le prime contrazioni: Cathe e il marito sono corsi in ospedale e alle 7.29 Kevin ha emesso il primo vagito. «Il parto è andato bene - spiega Brandalise -: quando nostro figlio è nato, ha pianto subito. L’hanno messo sul ventre di Chathe, lo abbiamo abbracciato, era bello, pesava più di tre chili. Poi l’hanno portato via per sistemarlo e ora non c’è più».

Francesca Cavedagna

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