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Marta torna a casa
«Ora devo riposare
e ricordare Luca»

Dall’ambulanza la ragazza ha voluto scendere con le sue gambeMarta Scomazzon ieri pomeriggio all’arrivo a casa in via Motton dopo la degenza all’ospedale San Bassiano FOTO GIANCARLO CECCON
Dall’ambulanza la ragazza ha voluto scendere con le sue gambeMarta Scomazzon ieri pomeriggio all’arrivo a casa in via Motton dopo la degenza all’ospedale San Bassiano FOTO GIANCARLO CECCON
Dall’ambulanza la ragazza ha voluto scendere con le sue gambeMarta Scomazzon ieri pomeriggio all’arrivo a casa in via Motton dopo la degenza all’ospedale San Bassiano FOTO GIANCARLO CECCON
Dall’ambulanza la ragazza ha voluto scendere con le sue gambeMarta Scomazzon ieri pomeriggio all’arrivo a casa in via Motton dopo la degenza all’ospedale San Bassiano FOTO GIANCARLO CECCON

Marta Scomazzon è tornata a casa. Ieri pomeriggio i medici dell’ospedale San Bassiano hanno dimesso la giovane studentessa ferita nell’attentato di Barcellona, dove è rimasto ucciso il fidanzato Luca Russo.

Erano le 17.45 quando l’ambulanza del Suem con la ragazza è arrivata davanti alla villetta a schiera di via Motton. Sul veicolo anche la madre. Papà Mirco, che aspettava a casa, ha accolto la figlia spingendo la carrozzina sulla quale si sposterà fino a quando non le sarà tolto il gesso alla gamba sinistra, perché la caviglia è fratturata in più punti.

Davanti a casa Scomazzon c’erano alcuni vicini, tutti i parenti più stretti di Marta, e anche qualche amico arrivato a darle il bentornata. I ricci capelli raccolti in uno chignon, una maglietta azzurra col simbolo di un’associazione benefica che si occupa di bimbi bisognosi, pantaloncini neri a pois bianchi, appena è stata fatta accomodare sulla carrozzina ha salutato tutti con un sorriso che non nascondeva la comprensibile stanchezze di giornate di grande tensione emotiva.

È bastato questo a far scattare un lungo applauso di incoraggiamento al quale hanno partecipato anche i sanitari del San Bassiano, commossi pure loro. E la ragazza si è sciolta in lacrime.

«Marta fa sapere di avere bisogno di tranquillità, di riposare per metabolizzare nel modo più riservato e sereno possibile quello che è successo - ha spiegato per lei mamma Roberta - avrà il costante conforto di noi famigliari e di tutte le persone che le vogliono bene». E anche di tutti i bassanesi. Chi la conosce è convinto che la giovane saprà con forza affrontare i duri momenti che l’aspettano. Ma non sarà mai sola. Come spiega la dirigenza del San Bassiano «continuerà a usufruire del supporto della psicologa Daniela Saporiti, individuata dall’Associazione Emdr Italia, a ciò incaricata dall’Unità di crisi della Farnesina, per le persone esposte all’attentato terroristico di Barcellona. Sarà così facilitata l’elaborazione degli aspetti più traumatici della tragedia di cui è stata vittima, per favorire il recupero e il ritorno ad una normalità con più serenità».

Il fisico della ragazza è forte, sta recuperando in fretta. «È stata visitata nella mattinata - ha spiegato il direttore medico, Antonio Di Caprio -, gli specialisti hanno riscontrato che Marta nel complesso ha raggiunto miglioramenti rassicuranti, che hanno creato le condizioni per dimetterla. Comunque continuerà a necessitare di ulteriori controlli a distanza».

Nel frattempo, sulla tomba di Luca Russo continua il pellegrinaggio di quanti portano fiori e pensieri per un saluto che esprime il sincero affetto della comunità. La Procura di Roma a breve concederà il nulla osta per la cremazione.

Francesca Cavedagna

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