<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Luca è tornato a casa
Tra lacrime e silenzio
il primo saluto della città

L’abate Guglielmi benedice la bara di Luca davanti alla chiesa dell’obitorio. All’estrema sinistra il padreIl padre di Luca all’uscita della cerimonia riservata FOTO CECCON
L’abate Guglielmi benedice la bara di Luca davanti alla chiesa dell’obitorio. All’estrema sinistra il padreIl padre di Luca all’uscita della cerimonia riservata FOTO CECCON
L’abate Guglielmi benedice la bara di Luca davanti alla chiesa dell’obitorio. All’estrema sinistra il padreIl padre di Luca all’uscita della cerimonia riservata FOTO CECCON
L’abate Guglielmi benedice la bara di Luca davanti alla chiesa dell’obitorio. All’estrema sinistra il padreIl padre di Luca all’uscita della cerimonia riservata FOTO CECCON

L’obitorio di Bassano non è mai stato così affollato, blindato e silenzioso come ieri. L’impressione di tutti è che insieme alla salma di Luca Russo, il giovane ingegnere di 25 anni ammazzato mentre era in vacanza con la fidanzata, rimasta ferita anche lei nello stesso attentato, sia arrivata anche la consapevolezza tagliente che il terrorismo può toccare subdolamente una cittadina tranquilla come Bassano, nella maniera più imprevedibile e devastante che si possa immaginare. E che possa farlo all’improvviso, anche da lontano, come è successo giovedì scorso ai due giovani bassanesi a Barcellona.

Erano le 15 di ieri quando, proveniente dall’aeroporto di Verona, il carro funebre, scortato dalle forze dell’ordine, ha solcato il viale d’accesso della chiesetta del San Bassiano. La bara di Luca Russo, avvolta nel tricolore, era accompagnata da vicino dal prefetto Umberto Guidato, dal questore Giuseppe Petronzi, dal papà di Luca, Simone Russo, dalla nonna e dagli zii. La sorella Chiara e la mamma Paola sono invece rimaste a Verona, accudite dagli amici più cari. Torneranno in città entro questa mattina, tutti insieme, per prepararsi all’ultimo saluto al loro Luca.

Prima di essere portato all’interno della chiesetta dell’obitorio, il feretro è stato salutato dall’abbraccio commosso ma dignitoso dei parenti, seguito dalla benedizione e dalla prima preghiera dell’abate Andrea Guglielmi. Difficile trattenere le lacrime. Una carezza alla bara, un istante di raccoglimento, un moto scomposto seguito da singhiozzi: molti modi di salutare lo sfortunato ragazzo tornato nella sua città. Intorno, la schiera delle cariche militari e delle forze dell’ordine, il sindaco Riccardo Poletto, i vertici dell’Ulss 7 Pedemontana e i parenti di Marta.

La cerimonia che ha accolto la bara in legno chiaro dentro la chiesetta è stata riservata solo a pochi intimi. La camera ardente pubblica, come riportiamo nel servizio qui sotto, inizierà domani in centro. Venerdì i funerali solenni, ma non di Stato, perchè così ha scelto la famiglia. Ieri è stato il tempo del dolore riservato. Una ventina di minuti in cui l’abate ha invitato i presenti al raccoglimento e alla preghiera per Luca, rinnovando la benedizione, mentre fuori incombeva il silenzio dell’attesa e dello sconcerto. Poi sono usciti tutti, nessuno ha detto una parola. Non sarebbero servite.

I famigliari di Luca sono stati accompagnati a casa dal sindaco, mentre prefetto e questore hanno raggiunto le loro auto senza rilasciare commenti. Per ultimi sono usciti i genitori di Marta. La giovane è ancora ricoverata all’hospital di Barcellona, i medici le hanno tolto il gesso, probabilmente tornerà nella giornata di oggi. Bassano la aspetta per dare l’ultimo saluto al suo Luca. I tempi delle esequie sono stati in parte allungati proprio per darle il tempo di rientrare e di riprendersi un po’, prima di quelli che saranno i giorni più duri di questa terribile vicenda.

I due ragazzi avevano scelto Barcellona come meta della loro prima, vera vacanza insieme, per la quale avevano risparmiato tanto. La aspettavano da mesi, come fanno le persone che sia amano, e che non vedono l’ora di scoprire il mondo insieme. A Bassano adesso resta il silenzio. Si attendono i funerali. Il lutto cittadino. E si preparano le fiaccole, per una cerimonia che una città non vorrebbe mai dover organizzare, ma che sarà una grande manifestazione di sostegno alla famiglia di un ragazzo ucciso dalla ferocia del terrorismo e il modo di Bassano per dire che l’odio non vincerà.

Francesca Cavedagna

Suggerimenti