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Bassano

Il Tar decide
il destino
del Ponte Vecchio

Oggi il Tar decide se i lavori sul Ponte degli Alpini potranno finalmente prendere il via
Oggi il Tar decide se i lavori sul Ponte degli Alpini potranno finalmente prendere il via
Oggi il Tar decide se i lavori sul Ponte degli Alpini potranno finalmente prendere il via
Oggi il Tar decide se i lavori sul Ponte degli Alpini potranno finalmente prendere il via

Ore decisive per il Ponte degli Alpini. Si terrà oggi al Tar di Venezia l’udienza dalla quale dipende il futuro dei restauri: la “Nico Vardanega” di Possagno, che a dicembre aveva vinto la gara d’appalto indetta dal Comune, è stata estromessa all’inizio dell’anno dopo che la commissione di verifica ha riscontrato delle presunte irregolarità. Al suo posto, il Comune ha messo sotto contratto la “Inco” di Pergine che, dopo la firma, aveva completato le operazioni preliminari per avviare il cantiere. Appena dopo il via ai lavori, all’inizio della primavera, la Vardanega ha presentato ricorso chiedendo anche la sospensione cautelare dei lavori. Escluse alcune attività di monitoraggio, da oltre due mesi i lavori sul Ponte sono fermi e ora la battaglia a carte bollate è al passaggio decisivo.

«A questo punto – commenta il sindaco Riccardo Poletto – spero solo che il cantiere apra in fretta. La questione, adesso, è sostanzialmente di tipo tecnico e toccherà agli avvocati far valere le ragioni dei loro clienti. Sappiamo che la commissione di valutazione è stata scrupolosa nelle verifiche, ma per quanto ci riguarda, speriamo che la questione si risolva il prima possibile e che si possa partire subito con i lavori. Dopo che si è fatto tanto, su più fronti, di certo non fa piacere dipendere in questo modo dalla burocrazia».

Quanto alle ultime mosse prima di entrare in aula, il sindaco conferma i contatti.

«Ci siamo sentiti costantemente con i nostri legali - dice - lo studio Mazzarolli di Padova, condividendo anche le memorie difensive. Abbiamo fatto tutto il possibile, valutando bene i diversi aspetti della vicenda, adesso contiamo che, dopo questo passaggio in aula, gli annunci successivi riguardino solo il calendario dei restauri».

Al netto delle speranze, appare però poco probabile che il giudice amministrativo si pronunci già oggi. Più facile che per la pronuncia della sentenza si vada a fine mese, allungando una volta ancora i tempi dei restauri.

Per quanto riguarda i possibili scenari dopo la decisione del Tar, se la magistratura amministrativa accoglierà il ricorso della trevigiana Vardanega, l’iniziativa potrebbe passare alla trentina Inco che ne ha preso il posto dopo l’esclusione. In questo caso è possibile, da parte dell’impresa di Pergine, un ricorso al Consiglio di Stato, con relativo, ulteriore, allungamento dei tempi nel via ai restauri e tutte le incertezze che si accompagnano a una decisione del giudice d’appello. Anche nell’ipotesi opposta, di non accoglimento del ricorso della Vardanega, si prospetta un appello al Consiglio di Stato. In questo caso, ricorrente sarebbe la ditta di Possagno. A parti invertite, l’esito in attesa della sentenza sarebbe lo stesso: tempi lunghi e e possibile risarcimento.

Lorenzo Parolin

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