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Edifici fessurati e spalla «Colloqui frequenti con la famiglia Nardini»

  Roberto CampagnoloIl cantiere del Ponte degli Alpini L’edificio della famiglia Nardini: sono in corso le discussioni dei tecnici sulle condizioni.  FOTO CECCON
Roberto CampagnoloIl cantiere del Ponte degli Alpini L’edificio della famiglia Nardini: sono in corso le discussioni dei tecnici sulle condizioni. FOTO CECCON
  Roberto CampagnoloIl cantiere del Ponte degli Alpini L’edificio della famiglia Nardini: sono in corso le discussioni dei tecnici sulle condizioni.  FOTO CECCON
Roberto CampagnoloIl cantiere del Ponte degli Alpini L’edificio della famiglia Nardini: sono in corso le discussioni dei tecnici sulle condizioni. FOTO CECCON

«Gli incontri tra i nostri tecnici e quelli di Nardini sono in corso. La situazione sta andando avanti come previsto. Punto». Sul caso Ponte degli Alpini la tensione è alle stelle. Nell’ultimo consiglio comunale, le opposizioni hanno puntato il dito contro il progetto perché, a loro parere, non consente di venire a capo sulla disponibilità o meno dell’ormai celebre spalla Nardini. L’assessore ai lavori pubblici Roberto Campagnolo, però, ribatte che i rapporti con la celebre famiglia stanno proseguendo in pieno spirito collaborativo, e che, comunque, c’è una convenzione che indica come stanno le cose. Il vero problema, casomai, per l’Amministrazione è il comportamento dell’azienda Vardanega. Ad oggi sono quindi ancora in corso tutte le verifiche sulla spalla e il relativo contraddittorio, come previsto dalla convenzione del marzo 2016. «L’ingegner Giorgio Rizzo, che deve svolgere le analisi per conto del Comune, e i tecnici della famiglia Nardini si sono già visti più volte, anche questo mese, e si vedranno ancora - riferisce l’assessore -. Siamo all’interno dei normali atti amministrativi, che prevedono precisi diritti e doveri sia per l’Amministrazione che per il privato. Pure quest’ultimo, infatti, ha delle precise responsabilità, come previsto sempre dalla convenzione. Al momento, comunque, non c’è alcun problema». Resta il fatto che il carteggio tra Comune e Nardini, pubblicato ieri da “Il Giornale di Vicenza”, rivela che la situazione rimane comunque complicata, considerato che per il tecnico dei distillatori, l’ingegner Gilberto Sarti di Rimini, il nocciolo della questione non è tanto la spalla ma gli edifici. Edifici che, come sancito anche da una precedente periziadell’ingegner Luca Oss Emer di Trento (incaricato dalla Inco di Pergine quanto le erano stati affidati i lavori), hanno rivelato delle fessurazioni. Ecco quindi che, per i gruppi di minoranza, le verifiche su spalla e fabbricati andavano svolte ben prima di avviare il restauro. «Le analisi andavano fatte subito, non a restauro in corso - tuona Mariano Scotton, capogruppo di Forza Italia - e su questo c’è una precisa responsabilità dell’Amministrazione». Pensiero condiviso pure da Roberto Marin, capogruppo di Impegno per Bassano. «Il ponte si sta trasformando da coccarda a croce di questa Amministrazione - attacca -. La città ha ormai perso la sua dignità: tutti noi stiamo facendo una brutta figura. Ora il Comune deve fare di tutto per rientrare in possesso prima possibile del cantiere per riassegnare i lavori. Deve valutare però anche se sia possibile procedere ancora con questo progetto. È innegabile: sarebbe stato meglio eseguire all’inizio tutte le verifiche sulle spalle». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Saretta

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