<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Cantiere a sud
Resta l’incognita
E il tempo stringe

Da Poletto a Vardanega, dopo i sorrisi, un richiamo alla chiarezza
Da Poletto a Vardanega, dopo i sorrisi, un richiamo alla chiarezza
Da Poletto a Vardanega, dopo i sorrisi, un richiamo alla chiarezza
Da Poletto a Vardanega, dopo i sorrisi, un richiamo alla chiarezza

Entrata in alveo entro fine mese e avvio di un tavolo di confronto per decidere la nuova pavimentazione del Ponte degli Alpini. Terminata la fase di alleggerimento del monumento, ora s’inizia a fare sul serio.

Ieri l’Amministrazione di Bassano ha annunciato i prossimi passi del grande restauro e l’imminente avvio di un vertice con Soprintendenza e Cisa (Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio) sulla trasformazione del pavimento. Allo stesso tempo, il sindaco Riccardo Poletto ha bacchettato la ditta esecutrice dei lavori, chiedendole una maggiore collaborazione.

«I rapporti con la Vardanega sono altalenanti - ha spiegato infatti il primo cittadino - Ci attendiamo dall’azienda il massimo scrupolo nell’esecuzione dei lavori. Talvolta abbiamo l’impressione che i suoi tecnici preferiscano mettere in discussione il progetto continuamente piuttosto che procedere. Se vogliono presentare delle migliorie, devono ufficializzarle. Altrimenti sono solo chiacchiere».

DISCESA IN ALVEO. Nel suo “j’accuse”, il sindaco si riferisce innanzitutto alla soluzione per l’accesso al fiume Brenta da sud ventilata dall’azienda. Soluzione che, a detta del patron della ditta Giannantonio Vardanega, consentirebbe di ridurre i lavori di 6 mesi. Ad oggi, però, questa ipotesi non è stata ancora presentata in via ufficiale, per cui rimane valido il progetto originario, con accesso da nord e quindi dall’isolotto Pusterla. Resta il fatto che entro il 21 maggio dovranno iniziare i lavori per l’allestimento nel Brenta delle ture, le dighe necessarie per la messa in asciutto del fiume. Di conseguenza, la ditta ha ancora pochi giorni per presentare la sua proposta, la quale prima di ottenere l’approvazione dovrà essere sottoposta a tutti gli enti preposti.

Dall’Amministrazione c’è la massima disponibilità ad accelerare i tempi il più possibile, ma l’accesso in alveo il 21 maggio resta vincolante, perché la finestra ottimale per svolgere i lavori sulle stilate è quella estiva. E non c’è un minuto da perdere, perché, come ha incalzato l’assessore ai lavori pubblici Roberto Campagnolo, «anche se il ponte al momento è stabile bisogna intervenire al più presto».

PAVIMENTO. Meglio mantenere il ponte come una struttura di passaggio dal centro storico ad Angarano o renderlo a tutti gli effetti un salotto-terrazza in centro alla città? È questo il punto di partenza del dibattito tra esperti sulla nuova pavimentazione del Ponte.

«Premetto che sono un innamorato del legno - ha sottolineato Poletto - ma non è che la pavimentazione vada scelta basandosi sui giudizi estetici del sindaco. Saranno valutate pure altre soluzioni, come l’utilizzo dell’acciottolato».

«Ogni decisione - ha concluso il vicesindaco Campagnolo - sarà presa a seconda della volontà di mantenere il ponte come un passaggio o renderlo più simile al salotto buono della città, cosa che richiederebbe quindi finiture diverse. Sono tutte ipotesi che analizzeremo con gli esperti».

Enrico Saretta

Suggerimenti