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Armi che passione
attive 3.500 licenze

Un’esercitazione di tiro nel poligono cittadinoLa polizia all’incontro pubblico
Un’esercitazione di tiro nel poligono cittadinoLa polizia all’incontro pubblico
Un’esercitazione di tiro nel poligono cittadinoLa polizia all’incontro pubblico
Un’esercitazione di tiro nel poligono cittadinoLa polizia all’incontro pubblico

Il Bassanese è un territorio sempre più armato. Le licenze attive rilasciate dalla polizia, tra semplice detenzione e porto d’armi, sono in tutto 3.450. Ma le armi in effettivo possesso di appassionati, cacciatori e sportivi, sono molte di più. Ci sono cacciatori, per esempio, che in casa hanno veri e propri arsenali, con 40 e più fucili custoditi in apposite teche blindate. In media a una licenza corrispondono minimo tre armi. Questi numeri, divulgati dal vicequestore David De Leo, dirigente del commissariato di Bassano, fanno da sostanziale cornice al secondo appuntamento dedicato alla sicurezza che l’altra sera ha portato in sala Tolio decine di cittadini.

Passare dal tema della sicurezza a quello della legittima difesa è stata questione di minuti. La domanda sovrana, a cui tutti hanno chiesto esplicita risposta ai poliziotti, è stata: «Ma se mi trovo un ladro in casa posso sparargli per difendermi?». Dipende. «Non è facile dare una risposta che vada bene per tutte le circostanze - ha spiegato De Leo -. La legge parla chiaro: per difendersi, anche attraverso l’utilizzo di un’arma da sparo, bisogna rispettare dei paletti molto definiti. Innanzitutto il pericolo deve essere reale e imminente, poi la difesa dev’essere proporzionata all’offesa. Riuscire ad avere una reazione bilanciata e corretta in una situazione di improvviso allarme, come quello legato all’intrusione di un ladro nella nostra casa, è davvero difficile. E se esageriamo alla fine paga il cittadino, sia legalmente che moralmente».

Anche la corretta custodia ha sollevato un acceso dibattito. Le armi andrebbero custodite in apposite teche blindate o in cassaforte, anche per tutelare le fasce deboli e i bambini. «Ma allora - hanno ribattuto molti cittadini - come posso difendermi? Mica abbiamo il tempo di aprire una cassaforte con una banda di malviventi davanti».

«È vero - ha ribattuto De Leo - ma se le armi sono a portata di mano, possono anche essere rubate, fatto che farebbe scattare la denuncia per omessa custodia o, peggio, utilizzate senza cognizione di causa. Tenere armi in casa in generale è sconsigliabile, pericoloso e di facile contestazione. Anche alcuni poliziotti, per esempio, le lasciano sul posto di lavoro. E noi ci alleniamo ad usarle. La maggior parte dei cittadini invece quando usa le armi, rischia di farsi male».

L’elevato numero di porto d’armi, per i poliziotti di viale Pecori Giraldi, crea un notevole impegno per i controlli. «Vicentino e Bassanese sono tra i territori più armati d’Italia e i controlli sono impegnativi - ha concluso De Leo - Per mantenere una licenza è fondamentale avere requisiti precisi, che devono rimanere costanti il primo è quello della buona condotta».

Francesca Cavedagna

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