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«Quell’assessore non ci rappresenta»

La giunta del sindaco Gentilin e in seconda fila a sinistra il presidente del Consiglio Marcigaglia. A.MASS.Il consigliere Alessio Tonin
La giunta del sindaco Gentilin e in seconda fila a sinistra il presidente del Consiglio Marcigaglia. A.MASS.Il consigliere Alessio Tonin
La giunta del sindaco Gentilin e in seconda fila a sinistra il presidente del Consiglio Marcigaglia. A.MASS.Il consigliere Alessio Tonin
La giunta del sindaco Gentilin e in seconda fila a sinistra il presidente del Consiglio Marcigaglia. A.MASS.Il consigliere Alessio Tonin

Alessio Tonin, ex assessore di Arzignano, arriva sui banchi della maggioranza da consigliere comunale al posto della dimissionaria Federica Dani e lancia la sfiducia a Samuel Guiotto (Indipendenza Noi Veneto con Zaia), componente di giunta che lo ha sostituito quando il sindaco Giorgio Gentilin, ad ottobre 2015, gli aveva revocato le deleghe. E la Lega Nord a questo punto chiede al primo cittadino di affrontare la questione all’interno della maggioranza. «Perché - dice il segretario leghista Enrico Marcigaglia - Guiotto rappresenta un’anomalia nella squadra che ha portato alla rielezione del sindaco».

Il rientro di Tonin in maggioranza, oggi con la lista “Siamo Veneto con Guadagnini”, potrebbe quindi riaprire un confronto sugli equilibri tra le forze di coalizione.

«Il gruppo di cui faccio parte non riconosce politicamente la collocazione in questa giunta dell’assessore Guiotto - ha detto Alessio Tonin al suo ingresso in consiglio - non avendo lo stesso neppure partecipato alle elezioni che hanno portato all’insediamento di questa amministrazione. Pertanto dal primo cittadino ci aspettiamo un segnale preciso di valorizzazione della squadra originaria con la quale abbiamo condiviso la vittoria». Una sfiducia allargata anche all’azione svolta finora dall’assessore Guiotto in particolare sull’identità veneta. «È venuto meno ad ogni attesa proprio in confronto al suo predecessore, ossia il sottoscritto» ha detto Tonin, che secondo il sindaco Gentilin aveva pagato la revoca delle deleghe anche per mancanza di iniziative su questo tema.

«Guiotto, pur con tutta la mia stima, rappresenta un’anomalia nei confronti degli stessi cittadini - dice il segretario della Lega - oltre a non aver raccolto alcun voto, nemmeno compariva nella squadra degli oltre 70 candidanti che con il loro volto, impegno e lealtà hanno contribuito alla vittoria bis di Gentilin. La sfiducia politica nei confronti dell'assessore Guiotto va affrontata con serenità, lucidità e sincerità all'interno del gruppo di maggioranza. Nel 2014 Lega Nord e Forza Italia hanno fondato un progetto con tante persone, gruppi civici e partiti con i quali sono state condivise idee, esperienze e reciproca stima. Ad un tratto del cammino però, all'interno della giunta, si è materializzata una figura estranea, alla quale è stato affidato il delicatissimo assessorato alla mobilità e patrimonio. Siamo comunque sicuri che il sindaco, analizzata con saggezza la questione, saprà indicare la formula per ripristinare l'originario equilibrio, per continuare a garantire la storica solidità che ha sempre contraddistinto la maggioranza e che insieme abbiamo contributo a costruire».

E il sindaco? Sulla questione, Gentilin si limita a poche parole. «Messaggio di Tonin ricevuto. Il lavoro di Guiotto è stato positivo. La sua posizione in giunta passa attraverso una valutazione politica, così come è stato il suo insediamento». Nel 2015 aveva spiegato il ricambio come «una logica di filiera politica che porta in Regione, guardiamo alla coalizione della riconferma di Zaia e diamo maggiore spinta con la nomina di Guiotto». Infine il capogruppo forzista, Nicolò Sterle: «Sulla posizione di Guiotto niente da dire, le scelte degli assessori riguardano soltanto il sindaco. Noi ribadiamo la fiducia Gentilin».

Luisa Nicoli

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