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Lo smog va oltre i limiti
Caldaie e stufe nel mirino

L’Ovest lavora  ad un  piano sinergico  per  abbattere lo smog  nell’aria I sindaci all’incontro di ieri per valutare il problerma PM10. A.MAS
L’Ovest lavora ad un piano sinergico per abbattere lo smog nell’aria I sindaci all’incontro di ieri per valutare il problerma PM10. A.MAS
L’Ovest lavora  ad un  piano sinergico  per  abbattere lo smog  nell’aria I sindaci all’incontro di ieri per valutare il problerma PM10. A.MAS
L’Ovest lavora ad un piano sinergico per abbattere lo smog nell’aria I sindaci all’incontro di ieri per valutare il problerma PM10. A.MAS

Smog oltre la soglia. I superamenti del limite delle polveri sottili PM 10 nell’aria dell’Ovest vicentini, pari a 50 microgrammi per metro cubo, che dovrebbero essere al massimo 35 all’anno sono già a quota 81 rilevamenti. È quanto attestano i dati raccolti dalla centralina di Quartiere Italia a Vicenza, a cui fa riferimento il territorio a ovest del capoluogo.

Ecco, quindi, scattare un piano d’azione tra i Comuni per risolvere la criticità ambientale legata all’inquinamento atmosferico. Su questo si sono confrontati ieri mattina in sala consiliare ad Arzignano, alla presenza dell’Arpav, 11 comuni dell’area Ovest Vicentino. Convocati dal sindaco di Arzignano, Giorgio Gentilin, dopo l’incontro in Provincia in cui è stata ribadita la necessità per i comuni di attivarsi. «Anche il laboratorio mobile nel comprensorio arzignanese ne ha registrato 39 superamenti - spiega il direttore del dipartimento Arpav di Vicenza Giancarlo Cunego - però non c’è continuità di misurazione, perché la centralina si sposta nel territorio e quindi il dato non viene rilevato ogni giorno. Sono comunque anche questi più di 35 superamenti annui».

I comuni di Arzignano, Chiampo, Lonigo, Montebello, Montecchio, Montorso, Nogarole, S. Pietro Mussolino, Sarego, Trissino, Zermeghedo, hanno valutato ieri una serie di misure che potrebbero attivare. Si va dal divieto di circolazione per i veicoli ‘Euro 0’ a benzina, ‘Euro 0 e 1’ a gasolio e per i ciclomotori immatricolati prima dell’1 gennaio 2000, fino al fermo del traffico, previsto nell’emergenza per il superamento dei limiti di 50 microgrammi per metro cubo per 10 giorni consecutivi o di 100 microgrammi per metro cubo per 3 giorni di fila.

Dall’ufficio ambiente del comune di Arzignano è stata presentata anche la proposta di ridurre la velocità massima sulla viabilità, portandola a 80 km orari nelle strade extraurbane e a 40 km orari in quelle urbane. «Una circolazione a velocità inferiore - spiegano gli uffici - porta ad una riduzione di emissioni di polveri sottili dai veicoli del 30-40%».

L’inquinamento atmosferico da PM10 è influenzato dal traffico per il 15-20% mentre il riscaldamento delle abitazioni incide per il 65%. Da qui le proposte, nelle situazioni di emergenza, di limitare l’utilizzo di stufe a pellet o a legna con emissioni elevate, di ridurre il funzionamento degli impianti di riscaldamento da 14 a 12 ore al giorno, e di abbassare di un grado le temperature massime concesse nelle abitazioni, dai 20 gradi attuali a 19. Altro aspetto importante vietare la combustione da residui di lavorazione di campagna: foglie, vegetali, arbusti. «Ho convocato i sindaci per arrivare ad un protocollo comune di azione - spiega Gentilin – prima di Natale ci ritroveremo per ufficializzare l’adesione alle misure su cui ci siamo confrontati per combattere le emissioni. La necessità è di lavorare insieme per coordinare gli interventi sul territorio». Sarà quindi il comune di Arzignano ad inviare nei prossimi giorni ai sindaci una sorta di questionario sulle azioni da adottare, in vista della definizione del piano di risanamento dell’aria. L.N.

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