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Depurazione lenta
per il troppo caldo
Stretta sugli scarti

Le alte temperature incidono anche sull’impianto di depurazione di Acque del Chiampo. ARCHIVIO
Le alte temperature incidono anche sull’impianto di depurazione di Acque del Chiampo. ARCHIVIO
Le alte temperature incidono anche sull’impianto di depurazione di Acque del Chiampo. ARCHIVIO
Le alte temperature incidono anche sull’impianto di depurazione di Acque del Chiampo. ARCHIVIO

Abbassati i limiti del carico inquinante nei conferimenti delle aziende conciarie. L’emergenza alte temperature si fa sentire anche nell’Ovest Vicentino e Acque del Chiampo, società di Arzignano che gestisce, tra gli altri, la depurazione industriale, ha emesso un provvedimento in vigore dal 17 al 29 luglio, salvo cambiamenti climatici, per i 120 utenti del settore concia. Una riduzione dei parametri inquinanti che varia a seconda delle categorie ma che di conseguenza comporta una diminuzione dei conferimenti e quindi della produzione.

TROPPO CALDO. «L’abbassamento dei limiti sui carichi inquinanti per l’utenza industriale è legato all’emergenza dovuta alle alte temperature - spiega Andrea Pellizzari, consigliere delegato di Acque del Chiampo - e ha come obiettivo quello di preservare la capacità depurativa del biologico che opera dentro un range di temperature e umidità che va in sofferenza se viene superato». Il provvedimento urgente, discusso con la Consulta degli utenti e comunicato con una settimana di anticipo, fa infatti riferimento ai carichi inquinanti di ingresso all’impianto di depurazione e all’innalzamento delle temperature delle vasche di ossidazione biologica. «Abbiamo stimato dei valori prudenziali per consentire ai microrganismi, che vanno in sofferenza, di continuare a lavorare sulla depurazione - continua Pellizzari - e con la consulta ci siamo confrontati anche in caso di superamento da parte delle aziende dei nuovi parametri indicati. Sono infatti previste delle sospensione sui conferimenti delle imprese, che variano però a seconda della gravità del superamento al limite degli inquinanti. Nel 2003, con temperature inferiori di tre gradi alle attuali, il depuratore è andato in blocco. Ora invece con gli investimenti fatti negli anni e alcuni accorgimenti siamo comunque in grado di reggere».

NIENTE SPRECHI. Intanto il presidente del Consiglio di Bacino Giorgio Gentilin, sindaco di Arzignano, ha inviato una nota ai colleghi dell’Ovest Vicentino, ai 10 comuni soci di Acque del Chiampo e ai tre di Medio Chiampo, invitandoli a porre in atto tutti i provvedimenti possibili per limitare l’utilizzo dell’acqua potabile per usi non essenziali, visto lo stato di emergenza idrica. «Ogni singolo contributo permetterà di fronteggiare la carenza d’acqua», precisa Giorgio Gentilin. Molte Amministrazioni hanno già provveduto. Come Gambellara, Montebello e Zermeghedo, comuni di Medio Chiampo. La società tra l’altro sta intervenendo su alcune situazioni di sofferenza causate dalla carenza idrica e da qualche problema nella rete di distribuzione dell’acquedotto civile, per perdite d’acqua o rotture nelle condotte. «Il punto più critico è Zermeghedo - spiega il direttore di Medio Chiampo Luigi Culpo – la prossima settimana abbiamo già incaricato una ditta specializzata per una ricerca delle perdite nella rete programmando una serie di sopralluoghi. I consumi sono aumentati di circa il 15-20% e quindi stiamo monitorando la situazione. Anche a Montebello e Gambellara si è registrata qualche sofferenza, risolta con disagi limitati ai lavori». Anche Acque del Chiampo monitora la situazione dell’acquedotto civile: a Chiampo un serbatoio viene ricaricato con le autobotti ma sono previsti investimenti sulla rete che andranno a risolvere il problema in via definitiva.

Luisa Nicoli

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