Continua il confronto tra sindacati e Marelli Motori ad Arzignano sul piano industriale dell’azienda e sui possibili esuberi allo stabilimento di via Sabbionara. L’ipotesi è di un taglio di un centinaio di lavoratori sui 600 attuali. IL CONFRONTO. Ieri le assemblee con i lavoratori, domani l’incontro dei sindacati - Uilm Uil, Fiom Cgil e Fim Cisl - con la dirigenza per affrontare la questione esuberi nell’ambito di una trattativa aperta a maggio. Intanto, l’amministratore delegato di Marelli Motori Mauro Sacchetto, con il direttore finanziario Marco Rondelli, il direttore delle risorse umane Paolo Buratto e il direttore Comunicazione Corporate Michela Mattiello, ha presentato il piano industriale triennale e la ristrutturazione straordinaria in atto alle istituzioni locali: presenti i sindaci della Valchiampo, le senatrici Daniela Sbrollini Pd e Erika Stefani Lega e il capogruppo Pd in Regione l’arzignanese Stefano Fracasso. INVESTIMENTI E TAGLI. «Gli investimenti stanziati, circa 8 milioni di euro, sono destinati prevalentemente alla sede di Arzignano - spiega l’azienda - e la riorganizzazione è volta a rendere più competitiva la Marelli Motori con il riposizionamento della forza lavoro rispetto al mercato europeo e un potenziamento del polo malese per acquisire ulteriori quote di mercato in Asia». Per tutti però la preoccupazione è concentrata sui livelli occupazionali. Perché a fronte di un piano di riorganizzazione e riqualificazione tra Arzignano, 600 dipendenti, e Malesia, che ne conta circa 350, si parla di un centinaio di esuberi nello stabilimento cittadino. Una cinquantina tra prepensionamenti e uscite con accordi volontari, un’altra cinquantina con ammortizzatori sociali. Nell’ottica di una produzione di eccellenza concentrata su Arzignano e di prodotti più standardizzati in Malesia. LE ISTITUZIONI. «L’appello che ho rivolto all’azienda – precisa Giorgio Gentilin, sindaco di Arzignano - è che nella gestione degli esuberi, qualora si rivelino tali, si tenga conto del territorio, del lavoro e delle famiglie. Il piano industriale parla di riqualificazione dello stabilimento locale, di investimenti. E questo è importante. Positivo anche il confronto con le istituzioni. Chiediamo attenzione anche sui livello occupazionali». La Marelli Motori avrebbe comunque annunciato di voler chiudere entro la metà di giugno il confronto con i sindacati per poter avviare il nuovo piano industriale. «Massima preoccupazione sulla tenuta dell’occupazione - aggiunge Fracasso - questi esuberi sono contingenti? È un declassamento? Secondo l’azienda una necessità per poter affrontare il mercato e gli obiettivi di fatturato, che sono in crescita. Ma chiediamo che gli esuberi siano il meno possibile e investimenti che assicurino un futuro ai lavoratori che resteranno in azienda». COLLABORAZIONE. «Stiamo lavorando con le organizzazioni sindacali - conclude la nota della Marelli - per raggiungere in tempi rapidi un accordo che renda l’azienda più efficiente, contenendo l’impatto sociale. Risultato per cui è fondamentale la collaborazione di tutte le forze politiche e sociali». • © RIPRODUZIONE RISERVATA