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Area Berica

Valdastico sud
Decolla solo
il turismo lampo

Il paesaggio attraversato dalla Valdastico sud in una foto scattata ai tempi del cantiere. FOTO ARCHIVIO
Il paesaggio attraversato dalla Valdastico sud in una foto scattata ai tempi del cantiere. FOTO ARCHIVIO
Il paesaggio attraversato dalla Valdastico sud in una foto scattata ai tempi del cantiere. FOTO ARCHIVIO
Il paesaggio attraversato dalla Valdastico sud in una foto scattata ai tempi del cantiere. FOTO ARCHIVIO

È passato meno di un anno e mezzo dall’apertura nella sua completezza (l'ultimo tratto, tra Noventa Vicentina e Agugliaro, è stato aperto il 31 agosto 2015) della Valdastico Sud. 53 chilometri di doppia corsia, con innesto sulla Transpolesana, con caselli a Noventa Vicentina, Agugliaro, Albettone-Barbarano, Longare-Montegaldella prima dell’innesto sull’A4 Brescia-Padova.

Da allora cosa è cambiato per l’economia dell’Area Berica?

Per il sindaco di Longare poco o niente. «Avevamo della aspettative. La Valdastico Sud è stata la prima autostrada costruita in Italia dopo un blocco protrattosi per trent’anni. Ci attendevamo nuovi insediamenti – ha dichiarato Gaetano Fontana - che però sono rimasti sulla carta. Proprio all’uscita del casello di Longare ci sono a disposizione 100 mila metri quadrati di area artigianale-industriale, già approvati nello strumento urbanistico e quindi subito fruibili, ma non ci sono state manifestazioni d’interesse. Una nota ditta della zona ha investito acquisendo 40 mila mq, ma anche questi come gli altri 60 mila sono rimasti terreno. Qualche decennio fa probabilmente le cose sarebbero andate diversamente, ora stiamo ancora facendo i conti con la crisi iniziata nel 2008. L’unico beneficio tangibile riguarda la viabilità: ora la provinciale Riviera Berica è decisamente meno congestionata, soprattutto meno traffico pesante».

Un’arteria giovane, arrivata in ritardo e perlopiù in un momento in cui la congiuntura economica non è certo favorevole, ma qualche ricaduta positiva il sindaco di Agugliaro l’ha già notata. «Qualcosa si sta muovendo, mi riferisco – commenta Roberto Andriolo – al turismo di giornata. Nella nostra zona durante i week end cominciamo a notare presenze di persone che arrivano da Thiene o Schio, oppure dal padovano, attratti da iniziative proposte dalla pro loco. Cosa prima impensabile visto i tempi di percorrenza lungo la Riviera Berica. Ad esempio per “Pedalando per Agugliaro” dello scorso anno è stato calcolato che l’80 per cento dei presenti arrivava da fuori zona, ed analogo riscontro c’è stato per “Villeggendo”. Attraggono le piste ciclabili: chi arriva posteggia l’auto e poi può godersi la bellezza delle nostre campagne o dei vicini colli, la particolarità di chiesette e capitelli lungo il percorso scelto. Anche sull’asse stradale che porta a Montebello è stato notato traffico crescente. Siamo agli inizi, il tempo dirà se in futuro ci saranno ulteriori sviluppi».

Se l’apertura dell’autostrada Valdastico e dei suoi caselli sull’area Berica non sembrano aver portato significativi nuovi insediamenti, al momento è ancora presto per calcolare quali benefici abbiamo ottenuto le aziende già presenti riguardo la loro attività.

«Un’analisi approfondita non è ancora stata fatta. Al momento si possono – ha dichiarato il vice presidente di Confindustria Vicenza con delega alle infrastrutture, Gaetano Marangoni – fare solo considerazioni. Sicuramente c’è stato un sensibile miglioramento per la circolazione delle merci per le aziende dell’area. Personalmente percorro spesso la Valdastico Sud, un’arteria all’avanguardia per le soluzioni utilizzate nella sua realizzazione, e progressivamente ho notato un progressivo incremento dei veicoli in transito. Per sfruttarne appieno le potenzialità bisognerà però attendere il completamento dello sbocco a nord su Trento. L’accordo trovato, anche se non ottimale, va portato in porto. Dopo il miglioramento della Transpolesana, quasi tutta riasfaltata, da auspicare trovi realizzazione anche il project financing della Nogara-Mare con congiungimento alla A13».

La Valdastico Sud è stata segnata anche da indagini sui materiali utilizzati per i sottofondi ed i rilevati. Di ieri l’annuncio da parte del deputato del Pd, Federico Ginato, di «sostegno alla richiesta avanzata da alcuni sindaci dell’area affinché vengano svolte nuove analisi sul sottofondo dell’autostrada. Una richiesta legittima, che va ascoltata: perché sono passati tre anni dalle ultime analisi effettuate ma anche perché la stessa Commissione parlamentare ‘ecomafie’ ha evidenziato questa situazione come una delle emergenze nella nostra regione».

Giorgio Zordan

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