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Si arena il cantiere, il “Soco” a rischio

Il cavalcavia fra Grisignano e Pojana chiuso per lavori. MARINI
Il cavalcavia fra Grisignano e Pojana chiuso per lavori. MARINI
Il cavalcavia fra Grisignano e Pojana chiuso per lavori. MARINI
Il cavalcavia fra Grisignano e Pojana chiuso per lavori. MARINI

Lavori in ritardo a Grisignano di Zocco, nel cantiere per la realizzazione del tratto della pista ciclopedonale Treviso Ostiglia che, una volta completata, seguirà il percorso dell’ex ferrovia militare. Il cavalcavia ferroviario che collega Grisignano con la frazione di Poiana di Granfion, chiuso da mesi per l’installazione di una passerella a sbalzo dove transiteranno i ciclisti, non verrà infatti riaperto ad inizio settembre come previsto inizialmente.

«Abbiamo già asfaltato un tratto della pista - commenta Renzo Lotto, sindaco di Grisignano -, ma purtroppo i lavori del cavalcavia sono più lunghi del previsto e non riusciremo a riaprirlo per inizio settembre, come invece speravamo di fare». Diversi i motivi che hanno portato a questo ritardo, rispetto al programma dei lavori. «La bonifica bellica è durata più del previsto, circa una ventina di giorni. Si sono allungati molto i tempi anche per la fase di definizione della passerella, nel punto del sovrappasso della linea ferroviaria, situato a metà del cavalcavia. È un punto molto delicato e l’opera è complicata, stiamo comunque lavorando bene con le ferrovie ed entro breve troveremo una soluzione». Niente riapertura del cavalcavia, dunque, in occasione della prossima Fiera del Soco, prevista per i primi giorni di settembre. «Ci scusiamo per questo ritardo, il traffico probabilmente ne risentirà durante la prossima fiera. Dovremmo completare tutto entro fine ottobre». Il tratto di pista ciclopedonale grisignanese, la cui realizzazione costerà 2 milioni e 500 mila euro (700 mila solo per la passerella del cavalcavia), di cui 2 milioni e 300 mila finanziati dalla Regione, fa parte del progetto regionale “Green Tour - Verde in movimento”, che vede come punto strategico proprio l’ex ferrovia Treviso Ostiglia, che attraversa buona parte del Veneto e del territorio vicentino. L’obiettivo, è di realizzare un unico grande anello verde di seicento chilometri tra terra e acqua, in collaborazione con più regioni, che unisca i parchi naturali regionali del Sile, del Delta del Po e dei Colli Euganei, oltre alla laguna; il tutto, per promuovere uno stile di vita attivo e per valorizzare il patrimonio ambientale, artistico e culturale della zona.

I progetti futuri, in merito alla pista, non mancano. «L’idea è quella di creare un’ippovia, ovvero un itinerario percorribile a cavallo, lungo la futura ciclopista - continua Lotto -. Il sedime dell’ex ferrovia è molto ampio e lo spazio c’è. Ciclisti e pedoni resterebbero sull’asfalto, mentre i cavalli transiterebbero a fianco, sul sedime». Un’idea che il primo cittadino vuole proporre alla Regione. «Nei prossimi giorni incontrerò i proprietari di tutti i maneggi della zona - conclude il sindaco -, vogliamo infatti capire quanto sia fattibile quest’idea. Ci rendiamo conto che non è un progetto semplice e che ci vorranno anni per realizzarlo, ma l’obiettivo è di creare un’ippovia che da Grisignano, porti ai colli berici».

Marco Marini

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