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Nel bilancio di Cvs
lavori per 12 milioni
e aumenti congelati

I lavori alla rete idrica hanno permesso di ridurre i guasti. ARCHIVIO
I lavori alla rete idrica hanno permesso di ridurre i guasti. ARCHIVIO
I lavori alla rete idrica hanno permesso di ridurre i guasti. ARCHIVIO
I lavori alla rete idrica hanno permesso di ridurre i guasti. ARCHIVIO

Niente aumenti nella bolletta dell’acqua e una dozzina di milioni di euro di investimento per la realizzazione di nuove condotte.

È il risultato contenuto nel bilancio di Centro Veneto Servizi, la società a capitale pubblico che gestisce il servizio idrico integrato nei nove Comuni dell’Area Berica di Agugliaro, Alonte, Asigliano, Campiglia, Orgiano, Pojana Maggiore, Sarego, Zovencedo e Val Liona.

L’assemblea dei sindaci lo ha approvato nei giorni scorsi registrando un utile prima delle impose pari a 2,1 milioni di euro, un valore della produzione di 46,5 milioni di euro e investimenti per 12 milioni.

Numeri che hanno reso praticabile la scelta di non aumentare la tariffa dell’acqua pagata in bolletta dagli utenti.

«Il bilancio approvato mette nero su bianco una scommessa importantissima vinta dalla società e cioè che si può azzerare la crescita tariffaria e avere comunque un bilancio positivo», spiega il nuovo presidente eletto nel corso della stessa assemblea, Piergiorgio Cortelazzo, succeduto a Giuseppe Mossa.

«I risultati raggiunti nell’esercizio 2016 hanno concretizzato la scelta dei sindaci di non far crescere la tariffa, per non pesare con aumenti sulle tasche dei cittadini. Nonostante questo, la buona gestione ha permesso ottimi risultati e un consistente impegno negli investimenti per nuove opere».

E sul fronte dei lavori prosegue il programma di ammodernamento delle reti e degli impianti con investimenti pari a 48 euro per abitante, sopra i 27 della media italiana e i 28 del Nord Italia.

Nel 2016, infatti, gli investimenti sono stati superiori ai 12 milioni di euro, a cominciare dagli acquedotti con una quarantina di chilometri di nuove condotte idriche, per oltre 6 milioni e mezzo di euro che hanno portato a una diminuzione del 12 percento dei guasti, e dalla gestione della contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche, i Pfas.

«Nei mesi scorsi – fanno sapere da Cvs - non solo sono stati ampiamente rispettati i parametri obiettivo disposti dalla Regione, ma si è cercato di abbattere al massimo, e con le migliori tecnologie disponibili, i valori delle sostanze Pfas.

Inoltre, è stato presentato alla Regione, con gli altri gestori idrici, il progetto per la sostituzione completa delle fonti interessate da Pfas per centrare l’obiettivo di fornire ai cittadini acqua a “Pfas zero” da fonti non inquinate».

Matteo Guarda

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