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Assalto nella notte
via le slot machine
dal bar in centro

La porta forzata del locale dove sono state rubate le slot. BUSATO
La porta forzata del locale dove sono state rubate le slot. BUSATO
La porta forzata del locale dove sono state rubate le slot. BUSATO
La porta forzata del locale dove sono state rubate le slot. BUSATO

Una banda organizzata, in grado di colpire in pieno centro portando via, in una manciata di minuti, slot machine e cambia monete per un bottino di diverse migliaia di euro.

Dopo un periodo di relativa tranquillità la banda delle macchinette è tornata a colpire in paese, prendendo di mira questa volta, nella notte tra martedì 26 e mercoledì 27 luglio, il bar Borsa all’angolo tra Corso Matteotti e via Roma.

L’attività, gestita dai coniugi cinesi Xia Meng Rong e Liu Lifen, era chiusa già da qualche ora quanto i malviventi sono entrati in azione.

Secondo quanto ricostruito grazie alle testimonianze di alcuni residenti della zona, i banditi sarebbero arrivati a bordo di un vecchio furgoncino di colore bianco, intorno alle 3.

Con un attrezzo da scasso, presumibilmente un piede di porco, hanno forzato la porta d’ingresso del locale che dà su Corso Matteotti, sfilando il maniglione esterno ed interno.

Quindi, eludendo con grande abilità il sensore del sistema d’allarme posizionato su una parete, si sono introdotti nel locale.

Sapendo che nell’esercizio sono in funzione da tempo giochi a denaro, la banda ha puntato direttamente alla stanzetta in cui sono dislocate le slot machine.

In blocco sono state prelevate tutte e quattro, più il dispositivo cambia monete, portate all’esterno e caricate sul furgone.

Nel trambusto provocato dalla spaccata un uomo, svegliatosi di soprassalto, affacciandosi alla finestra ha fatto in tempo a scorgere la banda di ladri fuggire in direzione di Pojana Maggiore.

Pochi istanti dopo sul posto è giunta una pattuglia dei Carabinieri, allertata da un altro passante che aveva assistito alla scena.

Assieme a loro sono arrivati anche i titolari del locale, che vivono non lontano da corso Matteotti.

Amareggiati per quanto accaduto, i due non si capacitano di come il sistema d’allarme abbia fatto cilecca:«E’ incredibile come l’allarme sia entrato in funzione solo al nostro arrivo», le parole della trentacinquenne Liu Lifen che gestisce da quasi quattro anni, assieme al marito, lo storico bar Branzo, come veniva chiamato un tempo.

Per la famiglia cinese si tratta tra l’altro del secondo furto nel giro di poco più di una settimana: una decina di giorni fa infatti, ignoti si erano introdotti di pomeriggio nella loro abitazione, sottraendo denaro e preziosi per alcune migliaia di euro.

Con quest’ultimo episodio torna attuale la questione della videosorveglianza, tra gli obiettivi che l’amministrazione comunale ha in agenda per i prossimi mesi, nell’ottica di potenziare la sicurezza pubblica.

Felice Busato

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