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Argini compromessi
«Nutrie incolpevoli»

Il carro carico di uva che si era ribaltato nei giorni scorsi
Il carro carico di uva che si era ribaltato nei giorni scorsi
Il carro carico di uva che si era ribaltato nei giorni scorsi
Il carro carico di uva che si era ribaltato nei giorni scorsi

«Colpa delle nutrie? Macché, la causa del crollo della sponda del fossato è da attribuire al Leb». Sergio Dal Maso, l’agricoltore di Albettone che alcuni giorni fa se l’è vista davvero brutta quando, per un cedimento dell’argine, il rimorchio con oltre cento quintali d’uva che stava trainando è finito nel fossato rischiando di tirarsi dietro anche il trattore, assolve i castorini e punta l’indice sull’acqua che arriva dal Leb, il canale che rifornisce acqua per l’irrigazione a buona parte del Veneto meridionale.

«Questa volta le nutrie non centrano, nei miei terreni sono diminuite del 30-40 %. La colpa è della sabbiolina che arriva dall’Adige, che si deposita sul letto dei fossati e che poi permette all’acqua di scavare sotto le sponde che poi collassano. Una volta sui fondali cresceva l’erba, ora c’è solo sabbia. Fossati che all’origine misuravano un metro di larghezza ora sono arrivati a misurarne due. È un problema da non trascurare, prima che ci scappi l’incidente grave, come poteva toccare a me. Chiederò alla segreteria di zona di Coldiretti di riunire tutti i referenti d’area per affrontare la questione».

In seguito all’incidente il sindaco Joe Formaggio s’era scagliato contro le nutrie spingendo «per una bonifica dei territori da animali che mettono in pericolo la sicurezza di chi lavora i campi e il sistema idraulico», e se fosse per lui «farei pagare i danni a chi si ostina a difendere questi animali».

Pronta la risposta del portavoce del Coordinamento Protezionista Veneto, Renzo Rizzi, sentitosi chiamato in causa. «Credo che il sindaco, non nuovo a queste uscite, farebbe bene a battersi per risolvere il grave problema dell’erosione, evitando di prendersela con animali che nulla c’entrano. Ma si sa le nutrie non votano ed è diventata oramai una moda, di questi tempi prendersela con questi castori, anche per ricavarne benefici in modo perverso». Le Guardie Zoofile dell’Enpa hanno eseguito due sopralluoghi sul posto dell’incidente «ed hanno constatato – conclude Rizzi – che nella sponda collassata non vi era traccia di tane di nutrie». G.Z.

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