Ipotesi di studio di fusione. Il documento sarà presentato stasera in consiglio comunale a Longare per essere approvato. Si tratta del primo passo per aprire la strada verso il matrimonio tra i due Comuni. Da anni non mancano le forme di collaborazione in vari ambiti, Longare e Castegnero condividono anche il segretario comunale. L’occasione che ha dato la spinta per arrivare a una fusione tra i due enti è però recente: ha trovato ispirazione sulla scia delle polemiche suscitate dall’arrivo, poi scongiurato, di una quindicina di richiedenti asilo nell’ex canonica dell’antica pieve di San Marco a Costozza. «Ero con il collega Luca Cavinato a Venezia per presentare il progetto di Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) che abbiamo steso assieme - spiega il sindaco di Longare, Gaetano Fontana - e parlando di cosa altro i nostri due Comuni potessero condividere, il discorso è caduto sugli istituti dell’unione e della fusione. Il primo è stato scartato, abbiamo deciso di approfondire il secondo e siamo andati ad analizzare quali benefici e vantaggi potesse portare. Ed abbiamo convenuto che non sono pochi». «La collaborazione con Longare, ma anche con altri Comuni del territorio, è in essere - prosegue il sindaco di Castenero, Luca Cavinato - da alcuni anni. Ad esempio per quanto riguarda polizia locale, scuole, eco-centro, medicina di gruppo. Abbiamo deciso di approfondire ulteriormente. Tra i due enti c’è sintonia, sarebbe sbagliato non provarci. Sappiamo che abbiamo tempi ristretti visto che entrambe le Amministrazioni scadranno il prossimo anno e quindi bisognerà velocizzare. Abbiamo già steso un programma di incontri con gruppi, associazioni e categorie». Se la fusione dovesse andare in porto, il neonato Comune potrà contare per i prossimi due lustri su un trasferimento annuale di 1 milione di euro che moltiplicato per 10 fanno ben 10 milioni. Una cifra al momento solo impensabile per i ristretti bilanci dei due paesi. «Basti dire che oggi, su un bilancio di 3 milioni, le somme a disposizione – sottolinea Fontana – per opere ed investimenti si riducono mediamente a circa 140.000 euro. Con un milione all’anno si potrebbero fare tante cose». «Inoltre vanno aggiunte – spiega Cavinato – economie di scala e una naturale maggiore specializzazione da parte del personale degli uffici, cosa di non poco conto. Si potrà contare su una macchina amministrativa più efficace ed efficiente, le procedure e le incombenze sono tantissime». Sul nome del neonato Comune non sembrano esserci particolari problemi: Longare-Castegnero. A fare da apripista ci ha già pensato la locale squadra di calcio che già da qualche anno ha assunto questa denominazione. I nuovi numeri? Longare-Castegnero, se fosse già realtà, avrebbe 8.659 abitanti (i 5.731 di Longare sommati ai 2.928 di Castegnero, dati 31 dicembre 2017), con una superficie di circa 34,4 chilometri quadrati (22,8 + 11,6). • © RIPRODUZIONE RISERVATA