<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il governatore Zaia

«Entro fine anno
spero di chiudere
questa partita»

Le prime dichiarazioni del governatore del Veneto
Il governatore Zaia alla chiusura delle urne. ANSA
Il governatore Zaia alla chiusura delle urne. ANSA
Referendum intervista a Zaia

VENEZIA.  Ore 12  Entro fine anno il governatore del Veneto Luca Zaia spera di poter chiudere la partita per l’avvio della trattativa con il governo sull’autonomia del Veneto. «Già nelle prossime ore spero di inviare in via preventiva il documento a tutti gli stakeholder per dare il tempo di presentare osservazioni - spiega stamane - e di chiudere la partita prima di fine anno, ai primi di dicembre. È una partita veloce, non servono discussioni dopo aver vagliato giuridicamente il quesito, aver ottenuto l’espressione del territorio e fatto un bel progetto». Mercoledì in Consiglio regionale, annuncia, saranno comunicati i dati del referendum e il programma di negoziato che la giunta intende sostenere.

 

«Altro che referendum inutile. Questo è il Big Bang delle riforme istituzionali. I veneti hanno scritto una indelebile pagina di storia. Oggi abbiamo cominciato il cammino verso l’autonomia in modo democratico, legale e coerente con la Costituzione. Abbiamo una grande opportunità per costruire il nostro futuro: ringrazio tutti e prometto che non ce la lasceremo sfuggire». Così, il governatore del Veneto Luca Zaia che, alla luce dell’esito del referendum, dice: «Avevo detto che non mi sarei dimesso in caso di mancato quorum perchè non avevo dubbi sulla voglia della gente di prendere in mano il proprio destino. Confermo che resterò qui a lavorare per la mia terra, non cado nel tranello dell’investitura per Roma». «Solo chi non conosce il Veneto e i problemi innescati qui dal centralismo di Roma - sottolinea - poteva parlare di ’battiquorum’. Se consideriamo che l’8,5% dei veneti vive all’estero e non ha potuto votare, con oltre 2 milioni di votanti l’autonomia raccoglie di fatto un plebiscito. Mi pare che nessuno potrà più fingere di non vedere che il Nord pretende dallo Stato un radicale cambio di passo». «La gente - aggiunge - ha riposto alla domanda fatta: maggiore autonomia dentro questo Stato. L’indipendenza non ha nulla a che fare con l’autonomia, la Catalogna è un’altra storia. Nessuno ha chiesto di fondare uno Stato veneto». «Apriremo subito una trattativa su tutte 23 le materie previste dalla Costituzione - prosegue - e per trattenere i nove decimi delle nostre tasse». «Il massiccio mandato popolare - puntualizza Zaia - rende ancora più imbarazzante l’eventuale melina romana. Noi siamo pronti, bastano poche settimane: se questo governo tirerà per le lunghe, sarà il prossimo, tra pochi mesi guidato da noi del centrodestra, a mantenere la parola».

«Nell’89 - aggiunge - nemmeno i ragazzi di Berlino avrebbero scommesso che il Muro sarebbe crollato in una notte. I veneti hanno dimostrato che non hanno più l’anello al naso: quando la storia si muove, nessuno la ferma». «Il modello - dice Zaia - è l’autonomia speciale delle province di Trento e di Bolzano». «Non siamo alla Venexit - conclude -, ma è chiaro che da oggi si apre una fase completamente nuova nei rapporti tra Stato e Regioni. La Corte costituzionale ha approvato il primo referendum regionaledella storia italiana. Non credo che sia sovversiva».
 

Suggerimenti