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Attacco a Barcellona

«Io e il mio Luca
falciati senza
avere scampo»

Marta Scomazzon con Luca Russo, il 25enne bassanese morto nell'attentato
Marta Scomazzon con Luca Russo, il 25enne bassanese morto nell'attentato
Marta Scomazzon con Luca Russo, il 25enne bassanese morto nell'attentato
Marta Scomazzon con Luca Russo, il 25enne bassanese morto nell'attentato

BARCELLONA (Spagna). «In tanti mi hanno scritto, ma non ho avuto la possibilità di rispondere. Per questo voglio ringraziarli tutti per l’affetto e le parole di aiuto ricevute in questi giorni». I capelli ricci di Marta Scomazzon cadono morbidi sul cuscino del letto al sesto piano dell’Hospital del Mar. Nelle scorse ore la studentessa bassanese ha lasciato le Urgències ed è stata trasferita in un altro reparto. «Sto meglio, stamattina (domenica, ndr) i medici non sono passati, ma domani dovrebbero dirmi quando verrò dimessa». Nella piccola stanza a poche decine di metri dalla spiaggia di Barceloneta Marta è coccolata senza sosta dalla mamma Roberta e dagli zii materni. Non è facile parlare dell’attentato di giovedì pomeriggio, né di Luca Russo, il ragazzo che si trovava con lei al momento dell’investimento del furgone guidato da un terrorista che apparteneva alla cellula jihadista ora smantellata. I ricordi di quegli istanti tragici non sono del tutto nitidi. «Eravamo vicini al nostro albergo - racconta - e stavamo attraversando la strada per andare a vedere dei negozi. Lo abbiamo fatto nel momento sbagliato. Non ricordo molto dell’impatto, so solo che mi sono risvegliata all’interno di un negozio. Intorno c’era la polizia, poi sono stata portata in ospedale». 

Paolo Mutterle

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