VICENZA. L'attesa pre-assemblea al teatro Comunale, organizzata per dare ai soci le informazioni in maniera diretta, e che doveva essere trasmesso alle 20.30 sul sito del Giornale di Vicenza, non sarà invece a disposizione degli utenti: la banca non ha ottenuto il via libera da parte del regolatore. Ci scusiamo con i nostri lettori, ma la notizia è stata comunicata solo questa mattina.
Qui di seguito gli aggiornamenti dall'assemblea, domani ampio servizio sul quotidiano in edicola.
ore 20.15 «Dobbiamo purtroppo registrare la disaffezione di soci e clienti, che ci portano in prospettiva a dati peggiori rispetto al piano industriale redatto nel mese di settembre, a causa di volumi ridotti rispetto alle nostre previsioni», ha aggiunto Iorio in conclusione del suo intervento alla preassemblea di stasera. «Rispetto al mese di settembre - ha spiegato - abbiamo una banca più piccola, che vale meno. Nello specifico la riduzione dei volumi di affari e mole di lavoro fatta con clienti e soci è stata superiore al previsto, al momento facciamo più impieghi che raccolta». «Io tuttavia - ha concluso - voglio infondere fiducia. Se ci crediamo tutti assieme questa banca ha valore e futuro, alla fine può riservare grandi soddisfazioni. Le nostre previsioni rimangono quelle di un utile di 200 milioni nel 2018, che salirà a 300 milioni nel 2020».
ore 18.40 Iorio ha avvertito: «Sarebbe troppo facile per me e per il presidente dire noi non c'entriamo col passato. La banca è questa e noi siamo la banca, voi siete la banca. Ma il soggetto banca ha avuto comportamenti che ha provocato guasti e ne siamo consapevoli. Ce ne sentiamo responsabili e nei limiti delle attuali possibilità patrimoniali, già nel bilancio di quest'anno, abbiamo cercato di fare uno sforzo per valutare quello che è accaduto in passato. Non si ridarà mai tutto a tutti, ma quello che era tecnicamente possibile l'abbiamo fatto».
Nel frattempo i soci presenti sono arrivati a quota 1.100.
ore 18.15 È iniziata la preassemblea della Banca Popolare di Vicenza al Teatro Comunale, davanti a oltre 1000 soci. Dopo il saluto del presidente, Stefano Dolcetta, è iniziato l'intervento dell'amministratore delegato, Francesco Iorio. «Siamo qui stasera per spiegarvi quel che è successo e, soprattutto, quel che potrà succedere - ha detto -. Non siamo qui a dirvi cosa dovete fare. La banca è vostra e avete il diritto di farne quello che volete. Credo oggettivamente che liquidare la banca equivarrebbe ad azzerarne il valore: la trasformazione in spa è un imbuto obbligato. Le alternative della liquidazione o della riduzione dell'attivo sotto gli 8 miliardi non le ritengo praticabili».