La tensione tra i condomini che vivono al civico 79 di viale San Lazzaro, a Vicenza - dove la scorsa notte è divampato un incendio che ha costretto a far evacuare dieci appartamenti - è alta. Lo era, secondo le testimonianze di chi c’era, anche durante i primi soccorsi nel cuore della notte. E ieri pomeriggio (domenica 14 aprile), quando i condomini che sono andati al pronto soccorso per farsi medicare sono rientrati a casa, la situazione non è migliorata. Anzi. Si è sfiorata la rissa proprio in mezzo a viale San Lazzaro.
Momenti di tensione
Uno dei residenti, appena tornato dal pronto soccorso del San Bortolo per gli accertamenti dopo l’incendio, ha individuato uno di quelli che, secondo lui e gli altri inquilini, occuperebbe l’appartamento in cui sono divampate le fiamme. Secondo la tesi di chi abita nelle altre unità immobiliari, quando è esploso il rogo, ci sarebbe stato qualcuno nell’appartamento al piano terra. Qualcuno che sarebbe fuggito senza nemmeno avvisare gli altri del pericolo. «Ero al lavoro a quell’ora», si è difeso il ragazzo che stava spingendo una bici, a torso nudo. Da quanto è stato possibile appurare, sarebbe volato un pugno. Poi, un amico del residente e due automobilisti di passaggio, sono intervenuti per dividere i due e per cercare di ristabilire la calma. La situazione è stata osservata da moltissimi passanti e anche dai vigili del fuoco che stavano intervenendo per bonificare definitivamente l’appartamento bruciato: erano quasi pronti a far intervenire le volanti della questura.
Condomini esasperati
E chi vive lì è sul piede di guerra: «In quell’appartamento, da anni, c’è un giro di prostituzione e droga - racconta Guglielmo Bellassai, che si trovava in casa assieme alla figlia - Abbiamo scritto all’amministrazione, e anche al Comune, inviando foto, video ed esposti. Ci rispondono che “stanno procedendo” ma qui non cambia niente. Vediamo personaggi che entrano ed escono dal cancello a tutte le ore della notte, scavalcando. Il nostro portone è stato sfondato diverse volte. Siamo abbandonati. E oggi, dopo l’incendio, non si è fatto vedere nessuno dal Comune o dall’amministrazione».
Suo nipote aggiunge: «Quando ho sentito trambusto per l’incendio, ho cercato di affacciarmi dalla finestra, ma visto che sentiamo rumore e schiamazzi tutte le notti, non ho capito subito quale fosse il pericolo». Un’altra inquilina che vive al piano terra è fuori di sé: «Vengono ogni notte a bussare alla mia finestra». Mariam Sylla, due figli e in attesa del terzo conclude: «Potevamo morire tutti, siamo lasciati soli e abbandonati come gli animali».