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VICENZA

«Colf arraffa le posate d’argento». Poi sparisce: niente processo

di Karl Zilliken
Una cittadina romena di 42 anni avrebbe dovuto difendersi in aula dall’accusa di furto da una casa di viale del Brotton
Tra le cose che sarebbero state portate via dalla colf anche le posate in argento ARCHIVIO
Tra le cose che sarebbero state portate via dalla colf anche le posate in argento ARCHIVIO
Tra le cose che sarebbero state portate via dalla colf anche le posate in argento ARCHIVIO
Tra le cose che sarebbero state portate via dalla colf anche le posate in argento ARCHIVIO

Lavorava come domestica in un appartamento di un condominio in viale del Brotton, non distante dal centro città. Solo che la proprietaria di quella casa, nel maggio del 2019, ha iniziato ad accorgersi che qualcosa non andava per il verso giusto. Ogni volta che Ruxandra Nicoleta Baias, collaboratrice domestica 41enne di origine romena, terminava il servizio, dall’appartamento sembrava mancare qualcosa. Una volta sembrava essere sparito qualche piatto. Un’altra volta, invece, si erano volatilizzati i bicchieri, ma dagli sportelli di casa, nel tempo, sono misteriosamente scomparsi anche alcune caffettiere, diverse pentole e pure il servizio “buono” con le posate in argento. 

La denuncia della proprietaria

E queste sono le cose principali perché, secondo quanto poi è stato denunciato dalla proprietaria della casa in cui Baias era in servizio, gli ammanchi sarebbero stati diversi tra i prodotti più disparati. Una volta che la vicentina ha iniziato a mettere in fila tutti gli ammanchi e a metterli in relazione con la presenza nell’appartamento della colf di origine straniera ha cercato di scoprire se davvero fosse lei all’origine di quelle che parevano misteriose sparizioni. Una volta che ne è stata certa, non ha potuto far altro se non allontanarla dalla sua abitazione e denunciarla alle forze dell’ordine.

La difesa

Dopo le indagini del caso, la collaboratrice domestica, che è difesa d’ufficio dall’avvocato Isabella Petracin, è stata rinviata a giudizio. Solo che, così come avrebbe fatto sparire centinaia di euro di oggetti e suppellettili dall’appartamento in cui lavorava, è riuscita a volatilizzarsi anche lei. Anche se più che da una “magia” o da un effettivo tentativo di sottrarsi alla legge è probabile che la donna romena sia stata portata via da una nuova migrazione in cerca di lavoro.

Fatto sta che, quando è stato il momento di darle comunicazione dell’avvio del procedimento penale, non c’è stato modo di raggiungerla. Nessun indirizzo conosciuto. E così, l’altro giorno in aula, il giudice Filippo Lagrasta è stato costretto ad emettere una sentenza di non luogo a procedere per irreperibilità.

Con ogni probabilità, anche se la donna fosse davvero finita in aula, la sentenza non sarebbe stata così pesante seppur l’accusa di furto fosse aggravata dall’abuso di relazioni di prestazione di opera in quanto la cittadina romena era alle dipendenze della donna che poi era stata derubata.

Il processo non è però cancellato

Nella sentenza, infatti, come ormai da prassi dopo l’introduzione della Riforma Cartabia, il giudice ha dato mandato alle forze dell’ordine di proseguire nella ricerca dell’imputata. Nel caso questa fosse poi finalmente rintracciata, allora si ripartirà con il dibattimento e la signora vicentina che ha visto lentamente sparire molti oggetti dalla sua abitazione potrà finalmente provare ad avere giustizia, anche se è possibile che la sua ex colf, se si trovasse davanti al giudice, proverebbe a difendersi facendo valere le sue ragioni.

Negli stessi mesi del 2019, sempre in città, era finita a processo una badante di origine moldava che era riuscita a raggirare contemporaneamente tre persone anziane. Lei non era sparita.

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