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IL REPORT DELL’ISTAT

Nel Vicentino quasi 30 mila decessi negli ultimi tre anni: uno su 10 per Covid. I dati Comune per Comune

Durante il 2022 hanno perso la vita 9.233 persone in tutta la provincia. Nei primi due mesi del 2023 il conteggio si è fermato a 1.514 morti
La pandemia ha tolto la vita al dieci per cento dei vicentini che sono morti in questi tre anni ARCHIVIO
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Tra il marzo del 2020 e il dicembre del 2022 sono stati 27.837 i vicentini che hanno perso la vita. Aggiungendo i 1.514 decessi ufficializzati dall’Istituto italiano di statistica per i primi due mesi del 2023, si arriva a conteggiare un bilancio di 29.351 morti. Incrociando i dati dell’Istat con quelli del report più recente di Azienda zero sulla situazione regionale riferita alla pandemia, si può evincere come il dieci per cento dei decessi sia stato causato dal Covid-19. Il bollettino di ieri, infatti, riportava come dall’inizio della pandemia siano stati 2.910 i vicentini che sono stati portati via dalla malattia. 

TUTTI I DATI COMUNE PER COMUNE (CLICCA QUI)

Le fasce d’età

Come è facile intuire, all’aumentare dell’età corrisponde una crescita del numero delle persone scomparse. Sono stati in tutto 12.945 gli ultraottantacinquenni che non ce l’hanno fatta. Nella fascia d’età compresa tra i 75 e gli 84 anni, invece, sono stati registrati e “ufficializzati” dall’Istat 7.964 morti. Oltre i 65 anni e prima dei 74, infine, si sono spenti in 3.501. È bene specificare che le cifre riportate dall’Istituto di statistica includono tutte le cause di morte. La divisione per mese consente di vedere come cumulativamente sia stato dicembre quello più nefasto, soprattutto “spinto” dalla seconda ondata del 2020 e anche dalla situazione ancora molto incerta del 2021. Solo a dicembre (in tre anni) ci sono stati 2.947 decessi nelle tre fasce d’età più anziane. Analizzando invece i morti in valore assoluto per anno, si nota come, dopo il “balzo” che è stato registrato nel 2020, con 9.751 vicentini che non ce l’hanno fatta, ci sia stato un sostanzioso calo nel 2021 con numeri che si sono ritirati fino a 8.863, per poi tornare a salire lo scorso anno con il triste “contatore” che si è arrestato a 9.223. Come detto, nei primi due mesi del 2023, i decessi in provincia sono stati 1.514. Per far capire quanto la pandemia abbia inciso, almeno osservando i freddi numeri, la media dei decessi che era stata conteggiata tra il 2015 e il 2019 era ferma a circa 8.200 persone circa. Il balzo, purtroppo, è evidente. Come se non fosse bastato il coronavirus, poi, come aveva messo in evidenza l’Istituto di statistica in un report della scorsa estate, ci si erano messe anche le temperature asfissianti dei mesi estivi che avevano innalzato il numero delle persone morte nel 2022, specialmente tra i più anziani. A conti fatti, negli ultimi tre anni - se si confronta il dato con la media pre-pandemia - ci sono stati complessivamente 5 mila decessi in più.

I Comuni

È quasi superfluo considerare che maggiore è la popolazione residente del Comune di riferimento e più alta è la quantità di persone che perdono la vita ogni anno. Istat offre una fotografia che viene scattata entro i confini di ogni territorio comunale e quindi vale la pena notare come sia il capoluogo quello che è stato costretto a organizzare più funerali, con 4.220 in tre anni. Segue Bassano, con 1.925 decessi. Ecco, quindi, Schio (1.643) e Valdagno (1.164). Poi, scorrendo la classifica, si notano Thiene, Arzignano, Montecchio Maggiore e Dueville. I numeri prendono tanto pedissequamente la realtà abitativa di ogni realtà che la classifica è chiusa da Laghi, con 5 decessi, Lastebasse con 14 e poi Rotzo con 15 e Tonezza del Cimone con 20. 

Karl Zilliken

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