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VICENZA

«Perseguitano una coppia». Condannati due fratelli

I due imputati dovranno anche risarcire le loro vittime versando la somma complessiva di sei mila euro
Un’udienza nel palazzo di giustizia di Borgo Berga ARCHIVIO
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Erano stati accusati di avere perseguitato - per mesi - una coppia tanto da costringere le loro vittime persino a cambiare casa. L’altro giorno i due imputati, due fratelli, cittadini albanesi, sono stati entrambi condannati. 

La coppia di fratelli

A Voglushe Fesati, 36 anni, il giudice ha inflitto undici mesi di reclusione mentre al fratello Elvan, 40 anni, otto mesi. Gli imputati, difesi dall’avvocato Marta Monticello, sono stati inoltre condannati al risarcimento dei danni nei confronti delle loro vittime: una somma di complessivi sei mila euro. 

Ora un corso di recupero

Il tribunale ha infine disposto nei confronti dei due fratelli la sospensione condizionale della pena subordinandola alla partecipazione a un percorso di recupero in enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero di persone condannate per i medesimi reati per cui sono stati condannati i Fesati, nonché al pagamento della somma liquidata a titolo di risarcimento del danno a una delle due vittime: 3.600 euro.

Il giudice ha indicato in novanta giorni il termine per il deposito delle motivazioni della sentenza. Termine trascorso il quale i due imputati potranno decidere se ricorrere davanti alla Corte d’Appello impugnando il pronunciamento di primo grado.

I fatti contestati

I fatti contestati dalla procura erano cominciati nel maggio 2020 in città quando i due fratelli avevano iniziato a prendere di mira la coppia effettuato numerose telefonate, molte delle quali con minacce esplicite («lo massacro, la storia non finisce qua... noi siamo in cinque che lo cerchiamo, veniamo anche di notte») o con offese pesanti. Non solo; gli imputati di frequente erano anche transitati sotto casa delle vittime, facendosi notare, e in qualche caso si erano fermati per insultare con epiteti irriferibili, «assumendo - aveva annotato il pm - un atteggiamento fortemente intimidatorio».

La parte offesa

La coppia - che si era costituita parte civile con l’avvocato Andrea Biasia - aveva inoltre trovato nella buca delle lettere due scritti anonimi, che gli inquirenti avevamo ricondotto agli imputati. Nelle lettere c’erano altre minacce: «Sarò il tuo inferno, appena ti becco fuori dalla casa sono dolori per te», oppure «ci saranno delle belle sorprese», e frasi condite da altre offese. I due fratelli Fesati erano quindi stati citati a giudizio dal pm Alessandra Block. L’altro giorno la duplice condanna disposta dal tribunale.

Matteo Bernardini

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