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Le statistiche

Vicenza si svuota, persi 3 mila residenti negli ultimi dieci anni

Sono stati diffusi i dati che fotografano l’andamento demografico in città.

Un città sempre meno popolata. L’ottimismo di inizio 2022 si spegne giusto un anno dopo: a gennaio 2023. L’ufficio statistica del Comune pubblica i dati della popolazione residente nel capoluogo berico e si scopre, ancora una volta, che i residenti sono diminuiti. E dire che un anno fa si poteva sorridere, con una risalita dopo anni di discesa abbastanza rapida. Quest’anno, invece, no: Vicenza è una città più vuota. Perché rispetto a un anno fa mancano all’appello quasi cinquecento abitanti. Per la precisione da fine dicembre 2021 a fine dicembre 2022 si sono “perse” per strada 469 persone; praticamente una al giorno. E non perché il nostro territorio - come si vedrà - sia diventato meno attrattivo, anzi. A pesare nel conteggio finale sono il numero molto alto di decessi e quello sempre basso dei nuovi nati. Un problema che ormai sembra quasi irrisolvibile.  

 

L'andamento demografico

Partiamo dalla fine. L’asticella che conta la popolazione nel capoluogo a fine dicembre segna 110.536, sono 280 in meno di inizio dicembre e - come anticipato - 469 in meno di inizio 2022, quando in città abitavano 111.005 residenti. Compiere alcuni passi indietro può aiutare a capire lo sviluppo demografico della città: ad esempio a fine 2012, quindi esattamente dieci anni fa, alla fine dell’anno si contavano 113.639 abitanti; più di mille in più rispetto ad oggi. Vicenza in quel periodo sembrava continuare a crescere. Anche in quell’anno si registrò un saldo positivo di 84 persone. L’aumento - seppure a piccoli passi - sembrava continuo e sembrava capace di portare verso quel traguardo messo nero su bianco nel Piano di assetto del territorio approvato nel 2009: il capoluogo arriverà a toccare la quota di 130 mila abitanti nel giro di una o due decadi. Una cifra che non è mai stata raggiunta. 
Già, perché Vicenza perde e perde ancora posizioni. Ma questo, come anticipato, non perché la città sia meno attrattiva. Anzi, se si contano gli iscritti all’anagrafe comunale dal primo gennaio 2022 a fine dicembre dello stesso anno si trovato 4.211 persone; viceversa, se si guarda a chi ha fatto la valigia per andare in un altro comune o all’estero, si trovano 4.011 “cancellati”. Il che significa che il saldo tra trasferimenti in entrata e quelli in uscita è positivo. 

Numero record di decessi

È profondamente negativo, però, quello che riguarda il rapporto tra nascite e decessi. Ed è qui che la situazione potrebbe definirsi preoccupante, dato e considerato che la proporzione è di due morti per ogni nuovo nato. In termini assoluti nel 2022 si sono contati 743 nuovi fiocchi azzurri e rosa; un numero pari a quello del 2020. Un numero non così elevato, visto che negli anni precedenti si è arrivati a 789 nati nel 2019, 792 nel 2018 e quindi si è raggiunta quota 807 nel 2017. Si nasce sempre meno, appunto, e l’andamento dovrebbe porre più di qualche interrogativo anche a livello di politiche da mettere in atto, non solo a livello nazionale ma anche locale.
Si nasce di meno e si muore, purtroppo, anche di più. Ed è qui che si trova un vero e proprio record negativo. Secondo i dati che sono estrapolati dal database dell’ufficio statistica del Comune, dal primo gennaio al 31 dicembre del 2022 a Vicenza ci sono stati 1.412 decessi (quasi quattro al giorno). È un numero mai raggiunto negli ultimi anni e che è legato - come certificato da Istat - anche al caldo anomalo di quest’estate che ha messo in difficoltà numerose persone fragili. Va segnalato, però, che anche nell’ultimo mese dell’anno non è andata così bene: ci sono stati 138 morti (erano stati 119 nel dicembre del 2021). 
Se si guarda all’intero anno non ci sono paragoni. Nel 2020, anno del Covid, in dodici mesi in città erano morte 1.269 persone. Nel 2019 1.169, nel 2017 1.199, nel 2016 1.273, nel 2015 1.252, e nel 2014 1.141.  

Nicola Negrin

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