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Il dramma in Turchia

Una vicentina tra gli speleologi in soccorso all'americano bloccato a mille metri sotto terra

Al lavoro anche un tecnico della Stazione speleo di Vicenza nella squadra italiana del Soccorso Alpino nella grotta Morca, vicino alla città di Anamur
Una vicentina tra i 46 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico italiano in Turchia per salvare lo speleologo americano Mark Dickey
Una vicentina tra i 46 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico italiano in Turchia per salvare lo speleologo americano Mark Dickey
La prima squadra italiana in grotta

La sua vita è letteralmente appesa ad un filo, bloccato lì da solo a mille metri sotto terra, in una grotta in Turchia, dall'alba di domenica (3 settembre). Gli speleologi che inizialmente esploravano la grotta con lui sono tornati in superficie per allertare i soccorsi e le autorità turche e internazionali. Sono così già al lavoro anche 46  tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico italiano e tra loro c'è anche una soccorritrice vicentina di cui al momento il Cnsas nazionale ha deciso di non divulgare il nome. 

 

Il messaggio dello speleologo in grotta

 

Il 40enne americano bloccato in grotta a mille metri sotto terra

Nella notte tra mercoledì e giovedì è giunta al campo base la prima squadra di 8 soccorritori con l'incarico di collaborare nell'assistenza sanitaria e nel recupero dello speleologo americano bloccato a circa 1.000 metri di profondità. E nel pomeriggio di ieri, i soccorritori italiani sono entrati nella grotta Morca, non lontano dalla città di Anamur, con 6 tecnici, compresi un medico e un infermiere che poche ore fa hanno raggiunto lo speleologo statunitense. Le condizioni di Mark Dickey sono rese ancora più difficili dall'emorragia gastrointestinale che lo ha colpito ma ora sta meglio, dopo l'intervento di dell'èquipe medica dentro la grotta, che ha portato anche cibo e medicinali.

 

Una vicentina tra i 46 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico italiano in Turchia per salvare lo speleologo americano Mark Dickey
Una vicentina tra i 46 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico italiano in Turchia per salvare lo speleologo americano Mark Dickey

 

Una speleologa vicentina nella squadra di soccorritori

Nel frattempo, ieri, è decollato da Pratica di Mare un volo dell'Aeronautica Militare che ha trasportato in Turchia diverse squadre composte da un totale di 33 tecnici esperti nella progressione e soccorso in grotte profonde, tra di loro anche la speleologa della Stazione speleo di Vicenza, a supporto dei soccorritori che già stanno operando. Una volta atterrati in loco, l’esercito turco li ha elitrasportati nei pressi dell’ingresso della grotta dove negli scorsi giorni è stato allestito il campo base.

Un’ulteriore squadra composta da 5 tecnici del Cnsas, a bordo di due furgoni contenenti materiale logistico, si è imbarcata mercoledì sera dal porto di Brindisi alla volta della Grecia, ed è in fase di arrivo al campo base. In Turchia sono dunque presenti da questa mattina 46 operatori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. 

 

 

 

Oltre 170 soccorritori dall'Europa coinvolti nei soccorsi

Al momento, oltre all'Italia, sono diverse le nazioni coinvolte in questa complessa operazione, coordinata dall'Afad, l'ente turco di Protezione civile, tra queste la Bulgaria, la Polonia e l'Ungheria con oltre 170 soccorritori compresi medici e paramedici. Una corsa contro il tempo per salvare lo speleologo americano di 40 anni bloccato da giorni nella grotta delle montagne del Tauro, in Turchia, a oltre un chilometro di profondità. 

Mark Dickey, lo speleologo dentro una grotta in Turchia

Quando le sue condizioni di salute lo permettono, Dickey riesce a comunicare con l'esterno, grazie a una telecamera portata dai soccorritori e a un collegamento audio-video installato all'esterno della grotta. Per farlo uscire con una barella gli esperti stanno provando ad allargare la grotta con delle piccole esplosioni localizzate. Un sistema di cinture di sicurezza dovrebbe garantire la stabilità della barella durante la risalita. Secondo gli esperti, è un'operazione che potrebbe richiedere diversi giorni o addirittura settimane, a seconda delle condizioni. 

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