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Sanità

Malattie e decessi: tumori la prima causa di morte

I dati dell'Ulss 8. Nel 2020 le vittime sono state 1.301. Altre 714 sono decedute a causa del Covid-19 e 840 per una combinazione di patologie, tra le quali il virus. Aumento alla voce diabete
L’attività negli ospedali dell’Ulss 8 va verso la normalità ARCHIVIO
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Sono stati la prima causa di morte. In una provincia, come quella di Vicenza, che registra una speranza di vita di 81,4 anni per gli uomini e 85,9 per le donne, la maggior parte dei decessi sono stati causati dai tumori. Sono stati infatti quasi il doppio rispetto a quelli per Covid anche se, ad essere preso in considerazione, è stato il 2020, l’anno nero della pandemia. 

L'anno della pandemia

I casi sono stati 1.301 (726 uomini e 575 donne), mentre il coronavirus ha provocato 714 morti (370 uomini e 344 donne). I numeri, tuttavia, sono molto alti (840) anche per la voce che comprende i decessi causati da una combinazione di patologie (covid/influenza e problemi di tipo respiratorio). Seguono quindi cardiopatie e ischemie con 458 morti, demenza/Alzheimer con 409, malattie cerebrovascolari con 390, altre cardiopatie 344, patologie ipertensive con 204, traumatismi e avvelenamenti con 176, diabete con 132 (in aumento del 13% sul 2018-2019), sintomi/segni mal definiti 111, fibrillazione atriale con 102 e asma con 99 decessi.

I dati dell'Ulss 8

Sono solo alcuni dei dati che emergono dal Piano integrato di attività e organizzazione dell’Ulss 8 Berica che punta a garantire una visione complessiva dei diversi documenti di programmazione e la qualità e trasparenza dei servizi, offrendo un bilancio a 360 gradi dell’attività svolta. I numeri, infatti, spaziano dai ricoveri agli accessi al pronto soccorso, dall’assistenza primaria a quella domiciliare integrata, dai servizi per le dipendenze alla prevenzione, per citarne solo alcuni. Nell’Ulss 8 sono 492.838 i residenti; 63.522 con meno di 14 anni e 111.194 over 65. Mentre i primi sono in continuo calo (erano il 13,4% nel 2020, il 13,1 nel 2021 e il 12,9 nel 2022) la fascia di popolazione oltre i 65 anni è in crescita ed è passata dal 22% del 2020 al 22,3 dell’anno successivo al 22,6 del 2022. 

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L'assistenza specialistica

Per quanto riguarda l’assistenza specialistica l’Azienda eroga annualmente, nei due distretti, circa 1.100.000 prestazioni di clinica e diagnostica. Sono invece 276 i medici di medicina generale e 51 i pediatri di famiglia con studi professionali che si occupano di assistenza primaria e sono organizzati in diverse forme aggregative. Ci sono 32 medicine di gruppo, 8 medicine di gruppo integrate e 11 associazioni semplici di pediatri. Per quanto concerne l’assistenza domiciliare integrata e le cure palliative, è stata erogata a 11.600 utenti per un totale di 144 mila prestazioni da parte di medici, pediatri, infermieri, fisioterapisti, palliativisti e altri specialisti. A questo va aggiunto anche il contributo dei medici Usca (Unità speciali di continuità assistenziale), operativi fino alla cessazione dell’emergenza sanitaria, non solo nell’assistenza a malati Covid e all’attività vaccinale, ma anche a supporto di pazienti fragili, cronici o affetti da patologie invalidanti. 

Le persone anziane

C’è poi il capitolo dell’assistenza alle persone anziane non autosufficienti: nel 2022 l’azienda ha incrementato la risposta ai servizi rilasciando 3.160 impegnative di residenzialità, prevalentemente di primo e di secondo livello e nei territori dell’Ulss l’offerta è stata caratterizzata dalla disponibilità di 195 posti per attività semiresidenziale e di 3.728 posti per utenti non autosufficienti per attività residenziale. Sono stati accolti più di 5.300 utenti con un’età media di 82 anni e per quanto riguarda la residenzialità il livello di occupazione dei posti è dell’88%.

I vaccini

Voce a parte la prevenzione sia per quanto riguarda le coperture vaccinali sia per quanto concerne gli screening oncologici. Per i vaccini una prima indagine considera il ciclo base di vaccino esavalente (polio, difterite, tetano epatite B, pertosse e Hib) che nei 2020 e nel 2021 ha raggiunto il 94,8%, mentre nei 2022 il 95,5%. Per il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia si è toccata quota 94,6% nel 2020, 94,4% nel 2021, e 94,8 nel 2022. Tutti numeri molto vicini (in un caso superiori) a quello che è l’obiettivo regionale del 95%. Per la vaccinazione antinfluenzale raccomandata agli over 65 i dati sono del 50,9% nel 2020, del 43,2% nel 2021 mentre nel 2022 del 45,4% (si tratta di un ciclo che è ancora in corso). In questo caso l’obiettivo regionale è del 75%. Ci sono poi gli screening oncologici. Per le mammografie la copertura è stata dei 50,6% nel 2020, del 65% nel 2021 e del 58,2 nel 2022. Allo screening per il tumore della cervice uterina hanno aderito il 42,3% delle interessate nel 2020, il 61,4% nel 2021 e il 61% nel 2022. Infine lo screening del colon retto: si va dal 54,2% del 2020 al 71,4% dei 2021 al 63,10% dei 2022. Per questi ultimi due esami è stato quindi superato l’obiettivo regionale del 60% mentre per le mammografie nel 2022 non è stato raggiunto l’obiettivo regionale (65%).

 

Claudia Milani Vicenzi

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