<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il vademecum

In aumento le truffe e i raggiri ai danni delle “fasce deboli”, ecco come difendersi

Anziani nel mirino dei truffatori: il vademecum anti raggiro. Se non si è sicuri dell'identità di coloro che si presentano alla porta, contattare il 112.
Le truffe agli anziani, ecco il vademecum dei carabinieri
Le truffe agli anziani, ecco il vademecum dei carabinieri
Le truffe agli anziani, ecco il vademecum dei carabinieri
Le truffe agli anziani, ecco il vademecum dei carabinieri

Truffe e raggiri è uno dei reati più "odiosi", tornato ai livelli pre-pandemia, perché colpisce la fascia più debole della popolazione. 

Alcuni dati

Nel primo trimestre dell'anno il comando provinciale dei carabinieri ha raccolto 82 denunce di truffe o raggiri. Ma il numero è destinato a salire e quasi certamente è solo la punta dell’iceberg, perché l’esperienza dei militari insegna che non tutte le vittime chiedono aiuto alle forze dell’ordine perché si vergognano di essere cadute in un tranello.

Tra gli episodi segnalati al comando provinciale dell’Arma, 67 sono quelli andati a segno. L'azione di contrasto messa in campo ha consentito di individuare gli autori di 33 reati (circa il 40 per cento del totale) denunciando 22 persone e arrestandone altre 2 in flagranza,

I consigli dei carabinieri 

Che al centro di truffe di ogni genere siano soprattutto le persone di “una certa età” non deve stupire. Spesso sole in casa, ben disposte anche verso chi non si conosce, attratte da false novità o intimoriti da simulati rischi, si lasciano coinvolgere da proposte e iniziative che definire rischiose non è esagerato, come ben sa chi di creativi e fantasiosi sfruttatori è stato vittima. 

Attenzione a iniziative e offerte all’apparenza vantaggiose

È facile che si tratti di una truffa. Si può essere fermati per strada, si può ricevere una visita a casa, si può venire contattati telefonicamente, ma l’obbiettivo del malintenzionato è sempre lo stesso.

Diffidare dalle apparenze

Apparenza distinta, sorriso cordiale, uniformi o divise più o meno attendibili, i truffatori si presentano sempre con un aspetto tranquillizzante o, diversamente, paventando un imminente rischio per l’incolumità della vittima o per i suoi familiari. Tutto questo per conquistare la fiducia e soprattutto per introdursi in casa, pronti ad appropriarsi di denaro o gioielli.

Non aprite la porta senza aver controllato

Ciò accade sia che l’incontro sia di persona, sia durante contatti telefonici. Non aprite la porta il cancello, il portone o la porta di casa non si aprono agli sconosciuti. Occorre sempre controllare il visitatore dallo spioncino, da una finestra al piano terra, dal videocitofono. Una cosa deve essere chiara, una volta per tutte: un funzionario del Comune, delle Poste, un incaricato dell’Inps o dell’Inail, un tecnico del gas o della luce, non si presenta mai in casa vostra senza un preavviso, né tantomeno spetta a lui la riscossione delle bollette o il controllo dei pagamenti.

Contrariamente, la sua reale visita è sempre preceduta e garantita da una comunicazione scritta, ricevuta via posta, in cui ne viene specificato il motivo.

Mai pagare in contanti

È bene inoltre sapere e chiarire che nessun ufficio pubblico, ente di riscossione, funzionario, tecnico, avvocato, appartenente alle forze dell’ordine è autorizzato a riscuotere denaro in contante, né tantomeno gioielli o oro come contropartita.

Esibire il tesserino non basta

Di visite, quando si è in casa, se ne possono ricevere tante. Ma non certo quelle degli impiegati di banca, i cui servizi vengono offerti esclusivamente presso gli sportelli o per corrispondenza. Alla porta c’è un rappresentante delle forze dell’ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili? Comportamento del tutto inusuale: carabinieri, polizia, guardia di finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con le auto di servizio. Il telefono squilla

Quando operano al telefono, i truffatori possono agire indisturbati. È bene tener presente che Inps, Inail, e le Ulss non ricorrono al telefono se devono effettuare controlli o risolvere questioni amministrative. Niente conversazioni o confidenze con queste persone il cui fine è solo carpire utili informazioni sulla vittima.

La più classica delle truffe al telefono: familiare in difficoltà

La chiamata di sedicenti avvocati o appartenenti delle forze dell’ordine che chiedono urgentemente denaro per un familiare in difficolta: un incaricato verrà a prelevarlo, magari disposto ad accompagnare la vittima al bancomat più vicino. Non pagare, in nessun caso. In caso di necessità, reale o presunta, non esitare a chiamare il 112. Il numero è gratuito, l’Arma dei carabinieri sempre pronta ad aiutare.

Suggerimenti