<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

«Troppi biglietti venduti»: la discoteca resta chiusa

Il concerto salta in extremis e i clienti restano con l’amaro in bocca. Sabato sera, l’“Amis disco club” in via del Commercio è rimasto chiuso. La decisione è stata presa dalla direzione del locale dopo un controllo effettuato dalle forze dell’ordine per verificare il rispetto della capienza ridotta dalle disposizioni anti-contagio. Per la questura erano stati venduti troppi biglietti, ma il direttore artistico della discoteca, Cesare De Filippis, non è d’accordo: «Non si parlava di vendite, abbiamo preferito annullare noi la serata vista la situazione che si era creata».
In programma c’era il concerto di Baby gang, nome d’arte di Zaccaria Mouhib, un rapper molto discusso per i testi delle canzoni e le sue performance. Assieme a lui si sarebbe dovuta esibire Anna, pure lei rapper molto popolare soprattutto tra i più giovani. Secondo la ricostruzione della questura, gli uffici di viale Mazzini stavano monitorando la situazione perché gli artisti che sarebbe dovuti salire sul palco dell’Amis attirano sempre un buon numero di pubblico. Sarebbe stato dunque deciso di effettuare un servizio ordinario per verificare il controllo dei green pass e sulle presenze. Poliziotti e carabinieri si sono presentati in via del Commercio attorno alle 19.30 e hanno chiesto al direttore del locale il numero di biglietti venduti, che sempre secondo la questura, avrebbero superato di gran lunga la capienza imposta dalle attuali normative. E così, la direzione della discoteca avrebbe preso la decisione di annullare l’evento. 
L’annuncio sulla pagina Facebook del locale è apparso alle 21.46: «La direzione di Amis comunica l’annullamento dell’evento previsto per stasera, per motivi legati alla prevenzione su assembramento Covid ed in accordo con le forze dell’ordine, l’evento è stato rinviato a data da destinarsi». 
Il direttore artistico dell’Amis, però, contesta la ricostruzione fatta dagli uffici di viale Mazzini. «Ho poco da dire, il mio legale cercherà di capire quello che realmente è accaduto. Sicuramente non era un controllo di routine, perché hanno circondato il locale. Abbiamo preferito non aprire per prevenzione», afferma De Filippis sottolineando che la decisione non sarebbe stata presa in base al numero di biglietti venduti ma a una situazione «non prevedibile». Il direttore artistico dell’Amis puntualizza: «Alcuni ticket erano in vendita, ma non erano assolutamente fuori dalla capienza del locale. Abbiamo preferito annullare per evitare problematiche». De Filippis glissa poi sui numeri e conclude: «Vogliamo capire perché c’erano stati esposti contro il nostro locale. Capirà, abbiamo riaperto dopo due anni e, dopo tre settimane, siamo stati l’unico locale controllato».
Sulla questione interviene Fabio Facchini, direttore di Villa Bonin e presidente provinciale di Silb Fipe, l’associazione che raggruppa le sale da ballo: «Massima solidarietà per un nostro collega che conosciamo. Una persona seria che ha sempre lavorato bene, rispettando le norme» Facchini allarga poi il discorso: «Le discoteche in questo momento stanno rispettando ogni norma possibile e immaginabile: controllo all’ingresso del green pass, dei documenti per validare green pass sospetti, chiediamo il Qr code per il tracciamento, controlliamo che tutti i clienti abbiano la mascherina anche all’interno. Inoltre, ogni venerdì a Villa Bonin sottoponiamo a tampone tutti i dipendenti. Quello che si chiede come sindacato è di rispettare anche il divertimento dei giovani. I ventenni sono più vaccinati dei trentenni e dei quarantenni». 

 

Suggerimenti