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L'ALLARME

Troppa burocrazia. Le Pro loco avvertono: «Così si mettono a rischio sagre e feste»

In 130 in villa Cordellina per chiedere regole omogenee in materia di eventi. «Siamo volontari, non aziende»
La sala del Tiepolo in villa Cordellina, dove si sono riuniti tecnici e amministratori
La sala del Tiepolo in villa Cordellina, dove si sono riuniti tecnici e amministratori
La sala del Tiepolo in villa Cordellina, dove si sono riuniti tecnici e amministratori
La sala del Tiepolo in villa Cordellina, dove si sono riuniti tecnici e amministratori

Il peso della burocrazia fa traballare sagre, feste e rassegne. Mettendo in pericolo quel tesoretto di tipicità, tradizioni, socialità che è custodito dalle 123 Pro loco vicentine. Una rete di volontariato che, ogni anno, organizza qualcosa come mille eventi enogastronomici e culturali, muovendo un giro d’affari di cinque milioni di euro. 

Obblighi troppo pesanti

Ma proprio la difficoltà crescente nell’adempiere alle normative e agli obblighi di sicurezza previsti da leggi e circolari ministeriali sta preoccupando e non poco presidenti e sostenitori delle Pro di tutta la provincia. «Se pensiamo che, per un carro mascherato, servono quattro persone che controllino il mezzo a terra, poi c’è il collaudo e tutto il resto, abbiamo reso l’idea di ciò che le nostre associazioni si trovano in capo ogni volta che devono imbastire un’iniziativa», spiega il presidente dell’Unpli Vicenza Bortolo Carlotto. 

Di “Autorizzazioni e sicurezza negli eventi e nelle manifestazioni” si è parlato ieri in villa Cordellina davanti a sindaci, dirigenti, funzionari di 130 tra Comuni ed enti del territorio. Coloro che, i piani di emergenza e di sicurezza, sono chiamati ad approvarli. E negli ultimi anni - «da dopo la tragedia di piazza San Carlo a Torino nel 2017» - ricorda qualcuno, le difficoltà per chi decide di allestire una kermesse sono triplicate.

«Non siamo imprese ma volontari»

Ma, chiariscono i presenti, «non siamo imprese, siamo volontari». Un aspetto sottolineato anche dal presidente della Provincia Andrea Nardin: «Ben venga elevare gli standard di sicurezza, ma c’è il rischio che diventi sempre più complicato e antieconomico organizzare quelle feste e appuntamenti che, in tanti piccoli paesi e frazioni, hanno una funzione sociale, oltre a valorizzare prodotti e tipicità del territorio che altrimenti andrebbero perse». 

Uno tra tutti, per citare uno degli appuntamenti più popolari e partecipati, il bacalà alla vicentina, celebrato ogni anno a Sandrigo
«Capiamo la necessità di sicurezza, ma non siamo aziende, siamo tutti volontari che, oltretutto, si prendono la responsabilità di metterci la firma», evidenzia Antonio Chemello, della Pro Sandrigo.

Le modifiche normative

Se le ultime modifiche normative hanno per certi versi allentato i vincoli - per esempio portando il tetto di partecipanti da mille a duemila - sono tante e spesso poco uniformi le prescrizioni che vengono richieste agli organizzatori. Dalle vie di fuga alla distanza di bombole e cucine, da presentare in Comune c’è un vero e proprio piano di gestione delle emergenze. «Io sono geometra e ho la fortuna di saper gestire queste procedure, ma sono in tanti a non saper come fare» osserva Manuel Benetti, presidente della Pro loco di Thiene e alla guida del consorzio Medio Astico, che ne raggruppa 15.

L'appello condiviso

Di qui l’appello, condiviso: «Il nostro obiettivo è creare una collaborazione con gli enti per arrivare a un’unica interpretazione della legge, in modo da semplificare e uniformare i procedimenti», conclude il presidente Carlotto, che in apertura dei lavori ha voluto dedicare un pensiero alle vittime della centrale idroelettrica di Suviana. Ma dalla sala del Tiepolo di villa Cordellina si leva anche un’inaspettata, applauditissima proposta: «Dare vita al primo Festival delle Pro loco vicentine - è l’idea lanciata dal presidente Andrea Nardin - magari proprio qui nella sede di rappresentanza della Provincia».

Giulia Armeni

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