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Pallone d'argento

Tra scaramanzia e riti pre partita Bressan segna per la Fides. «In campo mi trasformo per i tanti tifosi che ci seguono»

L’attaccante biancoblu che ha un passato nelle giovanili del Cittadella spiega: «Sono riservato ma quando gioco divento un’altra persona»
Giulio Bressan, attaccante della Fides
Giulio Bressan, attaccante della Fides
Giulio Bressan, attaccante della Fides
Giulio Bressan, attaccante della Fides

«In campo mi trasformo», così si racconta Giulio Bressan, 23 anni di Thiene, attaccante del Fides San Pietro in Gù. Una passione, quella per il calcio, nata grazie a suo padre che lo ha portato a relazionarsi con il pallone fin da quando aveva quattro anni. Bressan, che in questa stagione ha segnato otto reti, ha iniziato la sua carriera calcistica proprio nella squadra del Fides, per poi passare sul campo di Cittadella, Rosà e Luparense, per poi tornare nuovamente alla prima squadra del Fides.

Correre in campo

Correre in campo sì ma «senza pestare le linee prima di ogni partita» come dice lui, spiegando il suo rito scaramantico che lo accompagna ormai da sempre. Oltre a non toccare le linee con i piedi, Bressan, prima di ogni partita, ha un rituale tutto suo: «Mi alzo presto, faccio colazione, faccio la doccia e poi mi siedo e aspetto l’ora del ritrovo, con i miei tempi», quindi guai a chi si intromette nella sua preparazione prima psichica che fisica, al quale non può rinunciare. Tra scaramanzia e concentrazione però, il ventitreenne in campo “si trasforma” come racconta lui stesso.

Quanta grinta

«Solitamente sono una persona riservata ma il campo riesce a tirare fuori tutta la grinta che nel quotidiano tengo dentro», respirando a pieni polmoni la passione per il calcio che la società del Fides San Pietro, a suo dire, attraversa i cuori dei suoi giocatori. «Il mio obbiettivo? Ridare alla piazza di San Pietro in Gù quello che ogni giorno da a noi», racconta Giulio Bressan, spiegando come ogni partita venga seguita da molti tifosi che sostengono i ragazzi, nella vittoria e nella sconfitta.

Francesca Piovesan

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