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Vicenza

Torna dopo le minacce di stupro. «È di nuovo sotto casa mia»

La vittima presa ancora di mira dallo stesso sbandato. «Mi ha riconosciuta e rincorsa. Giro con lo spray nella borsa ma ho tanta paura»

Ormai pensava che fosse un capitolo chiuso. Purtroppo per lei, si sbagliava. «È tornato sotto casa. Mi ha riconosciuta e mi è subito venuto incontro, sbracciandosi. Io e mio marito siamo scappati». Lucilla Fazio ha di nuovo paura. Dopo mesi, all’improvviso si è imbattuta di nuovo nel malintenzionato che ad agosto aveva minacciato di violentarla: J.S. (pubblichiamo solamente le sue iniziali perché soffre di patologie psichiatriche), rifugiato nigeriano 28enne, arcinoto alle forze dell’ordine e alle cronache. Il reato di minacce non rientra tra quelli per i quali la legge prevede il Codice rosso a tutela delle vittime (maltrattamenti e atti persecutori), «ma non è possibile lasciare in giro una persona così pericolosa».

La minaccia di stupro. Girava con un'ascia

Fazio abita in piazzale Bologna. La scorsa estate, J.S. se l’era presa con lei e il marito perché si erano rifiutati di acquistare droga. Lo straniero aveva detto di sapere dove abita e che l’avrebbe stuprata appena si sarebbe presentata l’occasione giusta. La vittima aveva lanciato l’allarme al 113 e sporto denuncia in questura. Il giorno seguente, i poliziotti avevano sorpreso il cittadino nigeriano con un’ascia e della refurtiva sotto casa della donna e lo avevano arrestato. Dopodiché, il giovane era stato scarcerato dal giudice con il divieto di dimora in città. La decisione aveva gettato la vittima nello sconforto. In un filmato pubblicato sui social, la donna si era appellata a tutte le istituzioni affinché venissero presi provvedimenti concreti per difendere lei e la sua famiglia. 

Le numerose denunce e gli inutili provvedimenti del magistrato

J.S. aveva però violato l’ordine del giudice e si era ripresentato ancora in piazzale Bologna. Gli agenti del 113 lo avevano dunque denunciato, chiedendo all’autorità giudiziaria l’aggravamento della misura cautelare. E così, lo stesso magistrato che aveva rimesso lo straniero in libertà, aveva disposto il carcere.
Da quel momento il rifugiato era scomparso dai radar fino a domenica scorsa, quando se l’è presa di nuovo con Fazio e suo marito. «Sono molto preoccupata non solo per me, ma anche per mio marito e mio figlio - afferma la donna -. Giriamo con lo spray al peperoncino, ma non si può mai sapere. Il timore è quello di trovarcelo davanti all’improvviso. Ce l’ha con noi perché, se è andato in prigione, è anche perché lo avevamo denunciato». «Depositeremo un’altra integrazione sui fatti di domenica», aggiunge l’avvocato Daniel Casarotto, che assiste la vittima e i suoi cari. 
Nel frattempo, l’altra notte il giovane nigeriano, che è sottoposto alla libertà vigilata, è finito ancora in manette; questa volta con l’accusa di aver rapinato un’automobilista in viale Verdi. La speranza di Fazio è che resti dietro le sbarre. 

Valentino Gonzato

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