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Il Covid non si ferma

Tamponi in farmacia, 18 mila in sette giorni: un test su due è positivo

Da una media del 37,3 per cento al 45,7. Nel giro di una settimana, nel passaggio dal mese di giugno ai primi sette giorni di luglio, c’è stato un balzo in avanti di quasi il 10 per cento dei positivi ai tamponi che vengono effettuati nelle farmacie di tutta la provincia. E, per dare un altro dato che fa capire come l’ondata estiva della pandemia possa rischiare di mettere alla corda il sistema, basta pensare che, sempre con riferimento alla prima settimana di luglio, è stato raggiunto e superato in valore assoluto il 50 per cento dei tamponi effettuati in tutto giugno: 18.694 a luglio contro 35.007 dell’intero mese di giugno. Per la precisione, in sette giorni, è stato effettuato il 53 per cento dei tamponi fatti in tutto giugno 2022. Sempre osservando il dato dei test che sono stati eseguiti dalle circa 200 farmacie abilitate nei territori delle due Ulss provinciali, si può notare proprio come, a fronte di una costante diminuzione dei tamponi effettuati, ci sia stato un proporzionale aumento dei positivi accertati. Una percentuale “esplosa” con l’inizio di luglio. A maggio, per esempio, la percentuale di positivi sui 39.950 tamponi si era assestata su 27,2. Ad aprile, gli stessi dati facevano segnare un 21,6 per cento di positività su oltre 103 mila test portati a termine in 192 farmacie. Andando a ritroso fino a dicembre 2021, sempre in 192 farmacie che consentivano di eseguire oltre 300 mila tamponi, la percentuale di test che avevano restituito un esito positivo non raggiungeva nemmeno il 2,5 per cento. In valore assoluto, i numeri erano esattamente gli stessi della prima settimana di luglio: in tutto, lo scorso dicembre i positivi rilevati nelle farmacie della provincia berica erano stati 7.449. Per restituire un dato che testimonia l’impegno dei farmacisti vicentini sul fronte dei test per scovare il virus, da luglio 2021, sono stati fatti 1,7 milioni di test.
Il presidente di Federfarma Vicenza, Giovanni Battista Scaroni, commenta esortando anche i clienti a attenersi ai codici di comportamento stabiliti dalle linee guida regionali nel rapporto tra le Ulss e le farmacie: «L’ultima settimana di giugno abbiamo effettuato tra i 13 e i 14 mila tamponi mentre la prima di luglio abbiamo quasi raggiunto i 19 mila - spiega - All’aumento dei test corrisponde anche un aumento dei positivi ma c’è una cosa importante da dire, che abbiamo ribadito anche come associazione di categoria regionale. In farmacia vengono molti sintomatici. Credo di poter dire che, per la velocità nell’esecuzione del test ma soprattutto per la rapidità con cui forniamo l’esito, molti preferiscano venire da noi nelle farmacie. Ma secondo quanto stabilisce il protocollo regionale, non possiamo testare i sintomatici. La responsabilità è in capo al cliente-paziente che deve firmare una dichiarazione in cui dichiara di essere asintomatici. Noi, certo, non possiamo metterci a fare gli investigatori ma non possiamo fare altro se non adeguarci e, quindi, cerchiamo di fare i test fuori dai locali».
Scaroni si concentra poi su un altro aspetto, sempre legato alla diversa sintomatologia delle nuove varianti covid: «L’impennata di positivi è dovuta a un possibile aumento di contagi con sintomi molto molto lievi e, in molti casi, che il paziente fa fatica a riconoscere. Può essere che arrivino da noi persone che hanno un lieve raffreddore o un po’ di mal di gola. Raramente. Il punto è che c’è un aumento della media dei positivi perché a giugno era di circa il 35 per cento mentre ora è molto più alta. Noi abbiamo ricominciato a fare il nostro lavoro anche da questo punto di vista. Sono molti i positivi con sintomi leggerissimi. Non c’è una recrudescenza con altri casi che abbiamo visto in passato, impennate e sintomi molto gravi anche se parlo della media e non escludo altri casi». 

Karl Zilliken

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