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Alpinismo

Stop alla spedizione: la Cina blinda lo Shisha Pangma e Mario Vielmo è costretto a mollare

di Karl Zilliken
Dopo una valanga che ha travolto e ucciso quattro alpinisti il governo ha chiuso l'area. L'impresa è rimandata al 2024
Una nuova spedizione dovrebbe essere in programma nella primavera 2024 ARCHIVIO
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Dopo la valanga che ha travolto e ucciso quattro alpinisti sullo Shisha Pangma, la Cina ha blindato la montagna impedendo al vicentino Mario Vielmo di raggiungere il suo traguardo, il quattordicesimo Ottomila.

Ieri mattina, il giornalista Claudio Tessarolo ha raggiunto telefonicamente l'esperto atleta vicentino tramite Whatsapp ed è stato proprio lo scalatore, che stava tentando l'impresa assieme a Sebastiano Valentini, a confermare i timori che proprio Tessarolo aveva anticipato dalle pagine del nostro giornale.

«Stamattina (ieri, ndr) Mario mi ha mandato alcuni messaggi e mi ha confermato che la spedizione è terminata perché i cinesi dopo quello che è successo hanno chiuso la montagna - spiega Tessarolo -. Si tratta di un luogo situato interamente in territorio cinese, in quello che un tempo era il Tibet libero. La stessa situazione vale per il versante nord dell'Himalaya. Si tratta di una zona militarizzata. Nel campo base c'è addirittura una casamatta militare presidiata giorno e notte da soldati cinesi e sono tutti sotto controllo dei militari».

Chiusa la montagna

E questo accade soprattutto quando la montagna è funestata da incidenti drammatici come quello che ha tolto la vita a quattro atleti: «Il governo cinese chiude le porte in faccia a tutti - prosegue Claudio "Tex" Tessarolo -. Non vuole intrusi e curiosi nel momento delle ricerche. A maggior ragione in questo caso, con due morte americane che stavano concorrendo una contro l'altra per diventare la prima donna statunitense a scalare tutti gli 8 mila».

Le nuove sfide estreme

Proprio qui si apre il capitolo relativo a come sia cambiato il modo di intendere queste sfide estreme: «Da quando il nepalese Nirmal Purja, due anni fa, ha scalato in sei mesi tutti e 14 gli 8 mila. Questo ha aperto uno scenario nuovo, con la nuova frontiera dell'Himalaya legata alla velocità e all'abbattimento di record. La sua tecnica è quella di scalare montagne in serie. Le persone che sono morte facevano parte di due agenzie che si comportavano nella stessa maniera. Tutta questa gente viaggia con l'ossigeno che abbassa la quota di circa 2 mila metri e si sposta rapidamente in elicottero, cercando di sfruttare l'acclimatamento per salire su tutte le vette in serie. L'ossigeno ti dà l'azzardo anche con condizioni di pericolo e qui si inserisce l'alpinismo di Vielmo, che ha preso con grande fermezza le distanze da questo modo di fare».

La filosofia di Vielmo

Vielmo, infatti, «Scala con metodo tradizionale e ha massimo rispetto della montagna. Imponderabile a parte, ha capito tutto e si è trovato con temperature molto fredde e ha deciso di non salire. Quando invece ci sono record da battere, le cose cambiano ma bisogna pensare che Reinhold Messner ci ha messo 15 anni a scalare tutti gli ottomila e Vielmo, quando ci riuscirà, ci avrà messo più di 20 anni».

Ora l'alpinista vicentino è giù, ma non molla e rilancia: «Mario è rattristato anche perché i morti li conosceva. Ma ritiene che questo non sia alpinismo perché punta solo a ottenere visibilità e condivisioni sui social - conclude Tessarolo -. Ora, Vielmo è stato obbligato a rinunciare dal governo cinese, come successe nel 2018 quando scomparve un professore ungherese molto noto. È arrabbiato ma è già pronto a organizzare una nuova spedizione per raggiungere il suo obiettivo nella primavera del 2024».

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