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Vicenza

Sos per il tribunale
Le crepe si aprono
Sta sprofondando

Il lato del tribunale  dove si stanno aprendo pericolose fessurazioni, come si vede a sinistra. COLORFOTO
Il lato del tribunale dove si stanno aprendo pericolose fessurazioni, come si vede a sinistra. COLORFOTO
Il lato del tribunale  dove si stanno aprendo pericolose fessurazioni, come si vede a sinistra. COLORFOTO
Il lato del tribunale dove si stanno aprendo pericolose fessurazioni, come si vede a sinistra. COLORFOTO

Il nuovo tribunale si sta inclinando. Pericolosamente e ogni mese sempre di più. Il “sintomo” è una crepa che si è aperta lungo uno dei corridoi del blocco “B” (al quarto piano dove sono stati sistemati gli uffici della procura) e ora si sta rischiosamente dilatando. La “malattia” però potrebbe essere molto grave e prevedere addirittura lo sprofondamento. In questi giorni a visionare e “visitare” l’apertura, nel punto di congiuntura tra due passaggi, si stanno alternando diversi tecnici. L’operazione è quella di misurare, utilizzando anche un’apparecchiatura laser, l’esatto grado di inclinazione dell’ala, proprio quella che ospita tra l’altro anche l’ufficio del procuratore capo Cappelleri. Tra i corridoi il clima non è certo dei più sereni. Che qualcosa di strutturale non funzioni come dovrebbe ormai è evidente a tutti. Siamo infatti oltre alla “sensazione”. E per capire la portata della cosa basti pensare che le copiose infiltrazioni d’acqua presenti ogni qualvolta la pioggia si fa appena un po’ più intensa quasi non interessa più a nessuno. I tecnici avrebbero già comunicato che lo “spostamento” periodico - stando alle misurazioni - sarebbe addirittura di qualche millimetro, e che finora il palazzo sarebbe sprofondato di cinque centimetri. E se si pensa che il tribunale, un gigante di cemento armato che occupa 19 mila metri quadri di superficie per 76 mila metri cubi di volume, è praticamente adagiato sopra al letto di un fiume, la prospettiva è tutt’altro che incoraggiante.

Della situazione è informato il Comune, che ieri, con il dirigente del settore Infrastrutture Diego Galiazzo, ha preso parte a un incontro della conferenza permanente assieme al presidente del tribunale Alberto Rizzo, per discutere sul da farsi. E non solo sul fronte delle infiltrazioni, ma su quello più allarmante della crepa e degli spostamenti.

A raccontare quanto emerso durante la riunione è l’assessore alla cura urbana, Cristina Balbi che, informata dal suo dirigente, conferma «la presenza di movimenti sul blocco B, come ha rilevato la ditta che si occupa della manutenzione dello stabile, anche se non è chiaro quale ne sia l’entità perché non esiste un monitoraggio in essere». «Ecco perché - avverte - occorrerà stabilire con certezza se si tratta di un normale assestamento o di qualcosa di più serio».

Per questo motivo, palazzo Trissino intende ingranare la quinta: «Il Comune avvierà un monitoraggio per capire la reale portata degli spostamenti e le loro cause». Ma le azioni da intraprendere non finiscono qui. E - quasi superfluo sottolineare - avranno un carattere di estrema urgenza. «L’obiettivo - riprende Balbi - è arrivare a una relazione dettagliata sui problemi dell’edificio e sulle ragioni che li hanno provocati. Si tratta di verificare se vi siano state delle anomalie in fase di progettazione o di esecuzione delle opere. In caso positivo, il Comune si riserva di attivare delle azioni legali nei confronti dei costruttori o del progettista. Dobbiamo però capire qual è l’origine di tutte queste magagne». Il cambio di marcia è innestato, perché «se finora la situazione è stata gestita con interventi di manutenzione ordinaria, adesso è chiaro che questi casi stanno diventando troppo frequenti e tutto questo non è normale». Quanto alle grane contingenti, a partire dalla infiltrazioni, conclude Balbi, «il tribunale formalizzerà una richiesta di intervento, dopodiché contatteremo l’azienda costruttrice per sollecitare la presa in carico. Se non lo faranno, procederemo per vie legali».

Matteo Bernardini Laura Pilastro

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