Non ci sarà più il corridoio della vergogna. Non più salme in fila indiana, addossate una all’altra, parcheggiate in doppia, tripla fila, appena coperte per un sussulto di pudore da un lacerto di lenzuolo, o con il vestito da indossare nella cassa ripiegato su caviglie gonfie e tumefatte. (...)
Clicca qui per proseguire la lettura