Sono entrati nel “Puff store” di viale San Lazzaro e hanno fatto finta di chiedere informazioni alla commessa. Quindi hanno scelto alcuni tipi di sigarette elettroniche “usa e getta” e, dopo aver simulato di voler pagare normalmente alla cassa, hanno rapidamente aperto la porta andandosene con i prodotti che avevano selezionato. È successo ieri mattina poco dopo le 9.30. I responsabili, secondo quanto riferito dalla proprietaria del negozio Anna Antonini, che ieri mattina ha sporto denuncia in questura, sarebbero due uomini dai lineamenti nordafricani.
Tre furti in un mese
«In un mese è il terzo furto - racconta Antonini - Oltre a quello di oggi (ieri, ndr), ne abbiamo già subiti due nel negozio a Torri di Quartesolo». Il peso economico degli ammanchi è relativo anche se non è da sottovalutare: «Allora - puntualizza Antonini - nei tre furti ci hanno portato via merce per 200 euro circa, che può sembrare poco ma se si pensa che noi vendiamo articoli da 7 o 8 euro al pezzo, quanto ci è stato rubato incide. Il problema è il modo in cui le mie dipendenti sono costrette a lavorare. Basti pensare che la ragazza che ha subito l’ultimo furto mi aveva chiesto di non sporgere denuncia perché aveva paura di ritorsioni».
La commessa minacciata con un taglierino
Il problema però sembra essere vasto, anche sulla scorta di quanto accaduto a Verona, con una rapina in un negozio di sigarette elettroniche durante la quale la commessa del negozio è stata minacciata con un taglierino alla gola e ad altri episodi simili, anche se meno cruenti, che si sono verificati tra città e provincia: «Le sigarette elettroniche “usa e getta” sono diventate come le vecchie stecche di sigarette che venivano rubate anni fa, anche tramite rapine. Questo perché c’è una vendita di contrabbando che, a quanto ne so, avviene anche vicino alle scuole. Dopo tre furti, credo sia arrivato il momento di fare qualcosa da parte delle istituzioni e del sindaco di Vicenza, perché non si può lavorare così».
Il mercato del contrabbando
Rispetto a quelle che ormai si potrebbero chiamare le “tradizionali” sigarette elettroniche che sono in quasi tutti i casi dotate di batteria ricaricabile e che possono essere utilizzate più volte tramite degli appositi dispenser di liquido inalabile, la particolarità delle sigarette “usa e getta” è che sono pre-caricate per fornire a chi le usa un determinato numero di “tiri” e poi possono essere dismesse. Anche queste, come le “colleghe” ricaricabili, dispongono di vari gusti che possono invogliare anche i più giovani a farne uso. Da questo, probabilmente, si è sviluppato il mercato del contrabbando che colpisce proprio gli ambienti scolastici.