<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Sangue e violenza
per il mercato
del micro-spaccio

I recenti accoltellamenti starebbero a testimoniare
un cambiamento nelle gerarchie di chi gestisce
la droga soprattutto nella zona di Campo Marzo
Un fermo immagine del video dell'accoltellamento in viale Gorizia
Un fermo immagine del video dell'accoltellamento in viale Gorizia
Un fermo immagine del video dell'accoltellamento in viale Gorizia
Un fermo immagine del video dell'accoltellamento in viale Gorizia

Matteo Bernardini

L’accoltellamento di domenica pomeriggio in via Gorizia e il ferimento di altri due nordafricani, avvenuto qualche giorno prima vicino al parcheggio Verdi, sarebbero legati dallo stesso filo conduttore: la gestione del micro spaccio a Campo Marzo.

È in questa direzione che si stanno dirigendo le indagini della questura affidate agli agenti della squadra mobile. Ieri mattina sono stati analizzati i filmati dell’aggressione subiìta, di fronte al phone center di via Gorizia 10, da Radwen Mejri, tunisino di 24 anni, irregolare, senza fissa dimora e con una sfilza di precedenti penali alle spalle. Tutti per droga. Il magrebino, l’ultima volta, era stato fermato dai carabinieri nel novembre dello scorso anno. Lo avevano preso in viale Risorgimento e accusato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Il gip lo aveva rimesso in libertà il giorno dopo con l’obbligo di firma. (...)

Leggi l'articolo integrale sul Giornale in edicola

Suggerimenti