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Vicenza

Ruspe agli ex Magazzini e i bivacchi traslocano tra gli alberi del parking

Sono iniziati i lavori di bonifica dell’area di via Farini a Vicenza che sarà messa all’asta mentre la questura è intervenuta nello stabile tra via Genova e viale Torino. Intanto la casetta nella zona dell'ex dogana è stata rinforzata dagli occupanti per resistere all'inverno

Ci sono le ruspe che lavorano dall’altra parte del muro ma lui non si scompone. Continua a dormire tranquillo sul “suo” materasso sotto uno degli alberi del parcheggio di via Farini. 

La ricognizione

Lui è uno di quelli che ha eletto come suo domicilio il parking Farini. L’area degradata dovrebbe essere serrata e, invece, continua a essere molto facilmente accessibile. Questo perché, come capita da un po’ di tempo a questa parte, il cancelletto pedonale è chiuso da un lucchetto e da una pesante catena che resta relativamente nuova ma la rete, dall’altra parte del cancello carrabile, è sfondata e c’è anche un altro buco nella recinzione. Insomma, chiunque può entrare in qualsiasi momento, tanto che c’è chi prende l’area come latrina pubblica.

Oltre a quello del dormiente, tutti gli altri alberelli sono “occupati” da bivacchi potenziali che sono stati “tirati su” ma sono pronti a essere rimessi in funzione. Ci sono reti, materassi, materassini, coperte e cuscini ma anche indumenti e bottiglie di plastica e vetro. C’è il solito numero spropositato di bici. Il buco nel muro che conduceva all’interno degli ex magazzini generali dal parcheggio, però, è stato chiuso con mattoni.

Dall’altra parte della barriera di muratura si vede il braccio di una gru che si muove: i lavori di bonifica promessi dal curatore fallimentare Marco Grassetto dopo l’ultimo blitz della questura alla fine di agosto sono effettivamente iniziati e, quando l’area sarà pronta, sarà messa all’asta per un valore di poco superiore ai 2 milioni di euro. Dall’altra parte della proprietà, all’ex dogana, invece la casetta resta occupata ed è stata preparata per l’inverno con coperte e assi a proteggere gli ingressi e le finestre. Anche qui ci sono più bici del dovuto e cumuli di spazzatura. Un paio di scarpe e dei calzini campeggiano davanti all’ingresso: nella casetta evidentemente le regole riguardo l’igiene sono ferree. 

I controlli

I controlli interforze coordinati dalla questura hanno messo sotto osservazione alcuni edifici abbandonati, tra cui quello tra via Genova e via Torino in cui, come segnalato dal nostro quotidiano, erano state rilevate tracce inequivocabili di presenze non autorizzate di bivacchi ma anche di persone che utilizzavano lo stabile per compiere attività illecite come lo spaccio e l’uso di droga.

Oggi la proprietaria verrà formalmente richiamata dal questore di Vicenza, Paolo Sartori, per la seconda volta nel giro di pochi mesi. Questo perché sta proprio ai proprietari l’obbligo di predisporre «idonei sistemi di difesa passiva e tutte quelle accortezze necessarie ad evitare l’ingresso di intrusi, nonché riguardo alle possibili responsabilità di carattere civile e penale nelle quali può incorrere». Le pattuglie si sono concentrate anche su Laghetto, dopo il raid con una decina di finestrini rotti delle auto in sosta. Dopo i controlli interforze sono scattati 4 fogli di via, 2 ordini di allontanamento e altrettanti avvisi orali.

Il commento

«Alcune aree urbane più di altre appaiono potenzialmente inclini a divenire luoghi di degrado e di ritrovo abituale di individui dediti alla commissione di reati, ove maggiore è il rischio che possano radicarsi sul nostro territorio pregiudicati, talvolta privi del necessario titolo per stare in Italia - ha spiegato Sartori - Il controllo sistematico degli edifici abbandonati è di fondamentale importanza per monitorare eventuali presenze di criminali».

Karl Zilliken

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