<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

«Quel posto non è tuo». Il bigliettino “minaccia” il turista con disabilità

Un biglietto sotto il tergicristallo ha intimato al turista triestino che quel posto non fosse riservato a lui: in realtà aveva tutti i diritti per stare lì
Un biglietto sotto il tergicristallo ha intimato al turista triestino che quel posto non fosse riservato a lui: in realtà aveva tutti i diritti per stare lì
Un biglietto sotto il tergicristallo ha intimato al turista triestino che quel posto non fosse riservato a lui: in realtà aveva tutti i diritti per stare lì
Un biglietto sotto il tergicristallo ha intimato al turista triestino che quel posto non fosse riservato a lui: in realtà aveva tutti i diritti per stare lì

Un biglietto sotto il tergicristallo: «Questo parcheggio non è privato sempre e solo per la sua macchina». Se l’è trovato un turista triestino di 74 anni, alla terza visita nella città del Palladio. 

Il racconto Nestore Romano, il turista triestino protagonista di questa vicenda, racconta: «È la terza volta che vengo in visita come turista nella vostra bella città. Nelle precedenti visite tutto bene mentre nell’ultima permanenza ho soggiornato all’hotel “Palazzo Otello 1847”. Per vicinanza all’hotel, essendo disabile di 74 anni con difficoltà di deambulazione, ho parcheggiato nello stallo per disabili con contrassegno visibile ed esposto in contra’ Pedemuro San Biagio all’altezza del civico 17. Dopo due giorni di soggiorno in albergo, ho trovato sotto il tergicristallo della mia auto questo foglietto dove mi si informa che non posso parcheggiare per 24 ore perché non è uno stallo privato. Faccio notare che sotto il cartello “parcheggio disabili” non ci sono altre indicazioni aggiuntive che limitano le ore di parcheggio. Alla mia prossima visita a Vicenza, chiederò a chi ha lasciato il biglietto il permesso di parcheggiare per più di 24 ore».

Le regole Secondo le indicazioni più recentemente aggiornate dell’amministrazione comunale, «nel contrassegno sono presenti una foto formato tessera del titolare, la sua firma e un ologramma adesivo che contribuiscono ad attestare la veridicità del permesso e a contrastare, di conseguenza, abusi e falsificazioni». Dopodiché «il contrassegno per persone con disabilità consente la circolazione in zone a traffico limitato con le auto le cui targhe siano registrate nel database del Comune; la sosta con qualsiasi automobile negli stalli riservati alla categoria; nelle aree di sosta a tempo determinato (disco orario) senza limiti di tempo; nelle zone a pagamento (spazi blu) gratuitamente e senza limiti di tempo, su tutto il territorio nazionale». Quindi l’indicazione che «il contrassegno può essere utilizzato dalla persona disabile titolare del permesso; dall’accompagnatore della persona disabile titolare del permesso». Attenzione, però: «L’accompagnatore può utilizzare il permesso senza la persona con disabilità a bordo solo nel caso in cui abbia appena accompagnato o stia per andare a prendere il titolare del permesso e, infatti, la polizia locale che fermasse l’accompagnatore con il contrassegno ma senza persona con disabilità a bordo, procederà a verificare la veridicità della dichiarazione dell’accompagnatore e, nel caso questa non corrispondesse al vero, procederà al ritiro immediato del contrassegno». E c’è di più, perché chi è in possesso del contrassegno può dormire sonni tranquilli: «Il Comune di Vicenza aderisce al progetto della Regione Veneto denominato “Ztl Network”. Questo significa che condivide le targhe dei propri cittadini titolari di Cude (il contrassegno unificato disabili europeo) con gli altri Comuni che aderiscono all'iniziativa, inserendole in un elenco regionale». Il sistema, come è ovvio che sia, vale per chi, da fuori, arriva in città ma anche per i vicentini che si muovono nelle altre città. 

Karl Zilliken

Suggerimenti