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Vicenza

Crac BpVi, la procura: «Sequestrati 106 milioni, potrebbero andare a ristori»

«Nell'ambito dell'attività di indagine ci sono 106 milioni di euro che sono stati sequestrati, più i nostri sequestri conservativi che sono residuali, e questi sono soldi che potrebbero andare a ristorare le parti civili, almeno in uno dei capi di imputazione». Lo ha detto il sostituto procuratore Gianni Pipeschi nel corso dell'audizione alla Camera sulle indagini relative al crac della Banca popolare di Vicenza.

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Il caso della Popolare di Vicenza «posso senz’altro affermare costituirà una sorta di laboratorio di precedente giurisprudenziale anche per altri procedimenti nella stessa materia». Lo ha detto il procuratore capo della Repubblica di Vicenza, Lino Giorgio Bruno, in audizione sulle banche venete presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario.
«Il procedimento principale che è nei confronti dei vertici aziendali è in corso di svolgimento avanti il tribunale di Vicenza» ed «in una fase avanzata: il 15 marzo prossimo - ha detto Bruno - è prevista l’udienza per la repliche dei pubblici ministeri. È possibile un breve slittamento per esigenze ulteriori. In ogni caso - ha poi evidenziato il procuratore che si è insediato da poco più di un mese - si tratta di un procedimento che, attraverso un enorme impegno, non solo da parte dei colleghi della procura ma anche dello stesso tribunale ed uno sforzo organizzativo non indifferente» da parte di entrambi «sti sta portando a compimento».

«I reati di cui rispondono gli esponenti aziendali sono di aggiottaggio, di ostacolo alle funzioni di di vigilanza di Banca d’Italia e Bce e di falso in prospetto», ha quindi ricordato Bruno.

 

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