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Vicenza

Picchia e insulta la compagna. La polizia lo blocca con il taser e lo arresta

La donna, all'uscita da una pizzeria, aveva rimproverato l’uomo violento perché avrebbe alzato troppo il gomito. Provvidenziale l'intervento della questura
Solo l’intervento della polizia ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente (FOTO ARCHIVIO)
Solo l’intervento della polizia ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente (FOTO ARCHIVIO)
Solo l’intervento della polizia ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente (FOTO ARCHIVIO)
Solo l’intervento della polizia ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente (FOTO ARCHIVIO)

«Ora basta, hai bevuto troppo: andiamo a casa». Sarebbe bastato questo invito, pronunciato timidamente forse già intuendo che avrebbe potuto far accendere una scintilla che avrebbe innescato un incendio, per far scoppiare la furia di un cittadino italiano (non è originario di Vicenza), che stava cenando con la compagna nella trattoria “Da Angelo” in strada Postumia.

Insulti e violenze all'uscita dal ristorante

Erano circa le 2 del mattino quando l’uomo, definito in preda ai fumi dell’alcol, avrebbe prima insultato la compagna e poi l’avrebbe colpita ripetutamente, sbattendola contro il muro del locale.
E proprio dal ristorante, in cui oltre ai gestori e agli impiegati c’era qualche altro avventore che stava terminando la serata ed era in procinto di tornare verso casa, sarebbe partita la prima chiamata ai soccorsi. Sarebbero quindi state inviate dalla centrale operativa della questura due volanti. 
Intanto, la coppia sarebbe uscita dal locale e, secondo quanto è stato riferito da alcuni testimoni che si trovavano nei paraggi, gli insulti e le violenze sarebbero proseguite anche all’esterno della trattoria (che nulla c’entra con quanto accaduto), con la donna che sarebbe stata nuovamente malmenata e sbattuta contro un muro.

L'intervento delle forze dell'ordine

Nel giro di pochi minuti, sarebbero quindi arrivati due equipaggi della polizia, con a supporto anche alcuni agenti della polizia locale. La vista delle divise, che di solito aiuta a calmare gli animi, questa volta avrebbe provocato l’effetto contrario. O, almeno, l’atteggiamento violento e provocatorio dell’uomo non sarebbe stato scalfito dalle forze dell’ordine: avrebbe iniziato a insultare e minacciare gli agenti, tentando di colpirli a più riprese con pugni e calci. Senza successo. 

Bloccato con il taser

L’unica cosa da fare per gli uomini della questura, a quel punto, sarebbe stata quella di impugnare il taser, la pistola elettrica in dotazione da circa un anno, e di puntarlo in direzione del violento. Sarebbe bastato un colpo per stordirlo abbastanza da permettere agli agenti di immobilizzarlo e di ammanettarlo, per poi caricarlo in una delle due volanti.

Secondo quanto è stato possibile ricostruire, anche dall’automobile e dopo aver ricevuto un dardo elettrificato, l’uomo, che sarebbe già stato conosciuto dalle forze dell’ordine, non si è calmato ma avrebbe continuato imperterrito a scalciare e insultare tutti quelli che gli capitavano sotto tiro. 
La stessa compagna dell’uomo, che si è avvicinata alla vettura della polizia per cercare di contribuire a riportare la calma, è stata sfiorata da alcuni calci.

Le minacce agli agenti e l'arresto

Quindi, la macchina è partita a grande velocità verso la questura, dove sarebbero scattati gli accertamenti del caso. Come è facile immaginare dal racconto di questa serata che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi se non fosse scattato immediatamente l’intervento della polizia, l’uomo non avrebbe smesso di agitarsi nemmeno negli uffici di viale Mazzini, dove gli agenti che lo sottoponevano a tutti gli accertamenti di rito hanno ricevuto offese e insulti di ogni genere, sputi e anche minacce di morte.

A quel punto, non c’è stata scelta: l’uomo (di cui non sono state fornite le generalità) è stato arrestato con le accuse di violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Nonostante il massimo riserbo della questura, sembra che l’italiano sia stato trasferito in una delle celle della casa circondariale “Del Papa” di San Pio X in città in attesa dell’udienza per la convalida del fermo. 

Anche se si resta in attesa di una conferma ufficiale che potrà avvenire solo nelle prossime ore visto il silenzio degli inquirenti, pare anche che, in seguito a quanto accaduto e a precedenti specifici, sia stata attivata la procedura del codice rosso per offrire la massima protezione alla donna che è stata offesa, minacciata e malmenata.

Karl Zilliken

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