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Vicenza

Picchia e vessa la compagna. Condannato a 2 anni e 2 mesi

L’imputato, un vicentino di 51 anni, aveva costretto a lungo la sua fidanzata a subire una serie di atti violenti che in alcuni casi avevano portato la vittima anche in ospedale

Maltrattamenti e lesioni. Le violenze che Florio Caneva, 51 anni, ha riservato alla sua compagna, una donna vicentina di 52 anni, gli sono costate due anni e due mesi di reclusione. È questa infatti la condanna che il giudice per l’udienza preliminare, l’altro giorno, ha inflitto al 51enne. Che, difeso dall’avvocato Matilde Greselin, aveva chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato (rito che in caso di condanna consente lo sconto di un terzo della pena). Caneva, che era anche stato sottoposto alla misura dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla parte offesa, aveva preso a maltrattare la compagna a partire dal giugno dello scorso anno. Comportamenti violenti e vessatori che si erano poi protratti nel corso dei mesi. Sino alla denuncia della vittima che aveva fatto partire gli accertamenti da parte della polizia giudiziaria. A coordinare le indagini era stata il sostituto procuratore Alessandra Block.

Gli episodi accaduti in particolare lo scorso giugno

La pm aveva contestato a Caneva di avere posto in essere, nei confronti della compagna, «reiterati e abituali comportamenti vessatori, violenti e minacciosi». In particolare, nel giugno dello scorso anno, aveva spinto la 52enne fino a farla cadere a terra. Un mese dopo l’aveva insultata - sempre più pesantemente - e quindi l’aveva afferrata per una spalla facendola cadere a terra e colpendola poi con calci e pugni che le avevano procurato ferite e lesioni che avevano richiesto le cure del pronto soccorso.
In agosto (sempre dell’anno scorso) Caneva aveva invece strattonato energicamente la compagna continuando a insultarla anche alla presenza delle forze dell’ordine che erano state chiamate per intervenire nel corso del litigio che era scoppiato tra i due e che aveva visto l’imputato ancora una volta usare violenza contro la compagna.

La denuncia della donna, l'uomo ha chiesto il rito abbreviato

L’episodio avrebbe dunque portato la 52enne a denunciare il compagno e far partire nei suoi confronti l’inchiesta da parte della procura. Per Caneva - vista evidentemente la mole di elementi probatori raccolti nel corso delle indagini preliminari - il sostituto procuratore titolare del fascicolo aveva chiesto il giudizio immediato. L’imputato, tramite il suo legale, aveva a sua volta, scelto di essere giudicato con l’abbreviato (il passaggio processuale che in caso di condanna concede appunto il beneficio della riduzione della pena). E l’altro ieri il gup, dopo avere dichiarato il 51enne vicentino responsabile dei reati a lui ascritti lo ha condannato alla pena di due anni e due mesi di reclusione indicando in novanta giorni il termine per il deposito delle motivazioni della sentenza. Termine trascorso il quale Caneva potrà decidere se presentare o meno ricorso in Corte d’Appello chiedendo una revisione del verdetto.
Non è la prima volta che il vicentino si trova a dover fare i conti con la giustizia. Nel suo passato (anche recente) sono stati diversi gli episodi che lo hanno portato di fronte a un giudice. Nel giugno di due anni fa, per esempio, Caneva era finito in carcere per non avere rispettato le prescrizioni emesse dal giudice che gli aveva concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali dopo essere stato condannato per avere commesso un reato contro il patrimonio. Nell’ottobre di quattro anni fa invece (assieme alla compagna) era stato condannato a sei mesi di reclusione e a una multa di 200 euro per avere rubato un’auto; furto che era stato commesso nell’agosto 2012.
Ancora nel 2019, ma questa volta in aprile, il 51enne era stato condannato ad altri sei mesi di reclusione per non aver voluto farsi riconoscere dai vigili che lo avevano fermato a Campo Marzo per un controllo. L’altro giorno la nuova condanna, stavolta a 2 anni e due mesi.

Matteo Bernardini

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