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Vicenza

«Pensare alla terza dose per medici e infermieri»

di Franco Pepe

«Bisogna cominciare a pensare alla terza dose di vaccino. Noi operatori sanitari abbiamo completato il ciclo a gennaio e siamo quasi alla scadenza del periodo previsto finora per la protezione. Anche se l’Ema non si è ancora pronunciata, penso che la necessità di una terza dose sia quasi scontata».

Il primario di pneumologia Giuseppe Idotta guarda al futuro con realismo: «Per fortuna non dobbiamo ricoverare più anziani perché sono tutti vaccinati. Oggi le fasce di età a rischio sono quelle fra 50 e 70 anni dei non vaccinati. Sono loro ad arrivare in ospedale, tranne qualcuno che ha fatto il vaccino ma soffre di gravi patologie. La chemioterapia che si utilizza per i malati oncologici riduce le difese».

Anche i malati-Covid ricoverati in pneumologia sono restii a convertirsi sulla via del vaccino. «Ora – dicono ai medici – mi proteggo con gli anticorpi creati dalla malattia». Per il resto rimangono nelle loro convinzioni pregiudiziali. Ma, intanto, per salvarli si rimette in moto la macchina sanitaria fatta di lavoro, sacrifici, dedizione e costi del sistema. 

 

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