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Vicenza

Pedonalizzazione di piazzale De Gasperi, altolà di Possamai: «Troppe criticità»

Il sindaco blocca il progetto: «Sospensione necessaria dei lavori: ora un serio ragionamento sulla mobilità»

Nessun veto a priori, ma la necessità di approfondire e condividere le scelte con i cittadini, compatibilmente con lo stato di avanzamento del progetto. Il metodo annunciato dal sindaco Giacomo Possamai fin dal suo insediamento trova la sua prima applicazione nell’intervento di pedonalizzazione di piazzale De Gasperi

«Pedonalizzare quell’area è un progetto su cui possiamo essere d’accordo in linea di principio – dichiara Possamai – ma si tratta di un intervento fortemente impattante su molteplici piani: il trasporto pubblico, la sosta, il commercio, la mobilità di residenti e lavoratori del centro storico. Serve del tempo per approfondire, verificare se ci sono margini di miglioramento e per far conoscere ai cittadini cosa cambierà con questo intervento che ereditiamo già appaltato e pronto per essere realizzato, senza che siano state risolte alcune importanti criticità e senza che ci sia stata alcuna comunicazione a residenti e commercianti».

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Il sindaco ricorda a questo proposito che anche la precedente amministrazione, con delibera di giunta n. 96 del 22 marzo, aveva indicato i lavori propedeutici alla pedonalizzazione di piazzale De Gasperi. Essi prevedevano, tra le altre cose, l’interdizione dell'accesso e uscita dalla Ztl attraverso il varco oggi denominato "1 – De Gasperi", per un numero di circa 600 residenti; il completo riassetto delle linee Tpl oggi gravitanti sul nodo interno ed esterno a porta Castello; adeguata fase di informazione preventiva alla cittadinanza; il recupero di sosta tariffata a rotazione (stalli "blu"), rispetto alle dotazioni di viale Giuriolo, lungo viale dello Stadio e via Schio, a servizio del centro storico e senza previsione di abbonamenti, in accordo con il soggetto concessionario della sosta; la modifica alla circolazione in Levà degli Angeli, piazza Matteotti e viale Giuriolo, con attivazione del doppio senso di circolazione; attuare la corsia riservata TPL lungo viale Venezia. 

«Allo stato attuale, però, - osserva il sindaco - tutto quello che era necessario per dare corso all’intervento di pedonalizzazione non è stato fatto. Pertanto, oggi, non siamo nella posizione di avviare i lavori senza aver previsto tutte le opere necessarie per non compromettere definitivamente la mobilità cittadina che già versa in condizioni di pesante criticità”. 

Le maggiori criticità

Il doppio senso in viale Giuriolo e in corso Santi Felice e Fortunato. In particolare, su alcune di queste opere a corredo, il sindaco rileva evidenti problematiche. Primo tra tutti, il doppio senso previsto sia in viale Giuriolo sia, in un secondo momento, lungo corso Santi Felice e Fortunato

«Se decidessimo di dar seguito al progetto così come previsto – rileva Possamai – in viale Giuriolo ci troveremmo da subito con la perdita di 70 posti auto e della corsia pedonale, che si sarebbe ridotta a due strisce colorate larghe un metro a ridosso degli argini. Una prospettiva insicura e inadeguata. La pedonalizzazione dell’argine parallelo non può essere una risposta sufficiente perché arriverebbe tra sei mesi. Sei mesi in cui viale Giuriolo diventerebbe sostanzialmente inaccessibile alle persone.
Discorso analogo vale per corso San Felice e Fortunato, dove nel tratto prossimo a piazzale De Gasperi l’obiettivo è scongiurare la perdita di posti auto a servizio del commercio presente”.

Il trasporto pubblico locale. L’altra questione è la riorganizzazione del Tpl. Questa sarebbe dovuta scattare con l’orario estivo, per l’appunto l’11 giugno stesso, mantenendo quasi tutti i bus dentro al centro storico (poiché la circolare elettrica è ancora solo sulla carta, anche se Svt si sta impegnando per acquistare mezzi e infrastrutture di deposito), senza tener conto degli stessi obiettivi del Pums, scaricando l'accesso al centro storico su viale Eretenio.
«Come conseguenza di questa scelta – commenta il sindaco – c’è il rischio di creare un ingorgo nelle vie del centro, appesantendo in particolare la zona di Ponte Furo e l’incrocio tra viale Eretenio e viale Venezia. Abbiamo avuto i brividi immaginando tutti gli autobus che avrebbero dovuto procedere dalla stazione su viale Eretenio negli orari di punta».

L’informazione ai cittadini. Infine il sindaco rileva c’è il tema della mancata comunicazione: «Nessuno sa letteralmente nulla di quanto sarebbe potuto accadere. Oggi potremmo avere 70 posti auto in meno a servizio del centro. Gli utenti del trasporto pubblico non sapevano che strada avrebbero fatto e i tempi di percorrenza. I residenti in Ztl non sapevano del cambio degli accessi».

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